Simbolismo

Il movimento simbolista, si sviluppò in Francia parallelamente al fenomeno del Divisionismo, intorno al 1885. Precursore del Simbolismo fu Redon, che con “il Ciclope” nel 1898 realizza un’opera enigmatica, ricca di suggestioni oniriche. Egli volle inserire l’elemento irrazionale e misterioso nei soggetti rappresentati allo scopo di indagare l’interiorità umana. Nel 1886 lo scrittore Moreas pubblica sul “Figaro” il manifesto del simbolismo. In esso l’arte viene vista come espressione dell’idea, l’elemento di fusione di percezione sensoriale e spiritualità. Tale tendenza fu supportata dalle idee del filosofo Bergson.
Spesso nelle opere simboliste si fa ricorso all’allegoria, al mito, all’etica anche religiosa. Si tende ad esplorare anche il mondo del sogno, dell’ultraterreno. Si ricorre all’esoterismo. Il Simbolismo non si identificherà, come invece era successo per altre correnti artistiche, come espressione di un gruppo omogeneo o comunque costituito, ma piuttosto andrà a rappresentare alcune generali tendenze che si registreranno in quegli anni in molti settori artistici. Maturerà in un clima di antinaturalismo ed in aperta polemica con il materialismo positivistico di un’arte che era prevalentemente orientata ad una restituzione di tipo ottico dei fenomeni sensibili.
I Simbolisti, ricollegandosi alle componenti visionarie della pittura romantica, e a sperimentazioni di stampo post-impressionista, proponevano immagini che non miravano a rappresentare la realtà oggettiva, bensì a riflettere il mondo interiore dell’autore. I soggetti preferiti saranno le figure umane con una particolare predilezione per quella femminile. La tendenza simbolista come affermerà G. C Argan, “esclude il problema del concreto rapporto con la società e subordina la comunicazione alla conoscenza di un codice, il simbolo, in possesso di pochi iniziati”. Per i Simbolisti, ogni opera che l’artista creava, non comunicava semplicemente ciò che egli aveva visto, ma rivelava attraverso il simbolo. I dipinti dei Simbolisti, caratterizzati dall’associazione apparentemente illogica di elementi reali ed immaginari, erano infatti permeati di significati simbolici.
Il gruppo dei simbolisti francesi si raccolse intorno alla figura di Gauguin. Egli infatti portava avanti contrariamente alla pittura degli impressionisti, una pittura “a memoria” ed aveva elaborato, nell’ambito di Pont- Aven una nuova sintesi espressiva che si basava sulla pittura per zone circoscritte. Il Simbolismo ebbe in Europa varie declinazioni che condussero a sbocchi diversi. Addirittura in Austria e Germania tese ad identificarsi con i movimenti di Secessione.