Espressionismo

L’Espressionismo è una corrente artistica forte ed intensa che nasce  attorno al 1905, in Francia con i Fauves, le belve, e in Germania con il gruppo Die Brücke, il ponte. Il termine raccoglie diverse tendenze culturali che ebbero luogo in Europa in vari settori artistici. Non solo arti figurative dunque, ma anche letteratura, musica, teatro, scenografia ed architettura furono coinvolti nella tendenza espressionista. Traendo spunto dai presupposti maturati dall’impressionismo, tale corrente artistica puntualizzò che nell’atto del dipingere non si trasferiscono nell’opera solo i dati assunti dalla propria percezione, ma anche e soprattutto il modo di interpretare la realtà da parte dell’artista, poiché ciò che si vede è comunque sempre filtrato dall’animo dell’autore dell’opera. Si vuol superare dell’impressionismo il carattere sensorio e si può affermare che una comune tendenza anti-impressionista caratterizzò i due movimenti.
Afferma C. G. Argan che: “nei confronti della realtà l’impressionismo manifesta un atteggiamento sensitivo, l’espressionismo un atteggiamento volitivo, talvolta anche aggressivo… L’espressionismo si pone come antitesi dell’impressionismo ma lo presuppone: l’uno e l’altro sono movimenti ”realisti” che esigono l’impegno totale dell’artista nel problema della realtà anche se il primo lo risolve sul piano della conoscenza e il secondo sul piano dell’azione”. L’origine del termine è riconducibile allo storico dell’arte Worringer, che lo utilizzò per primo nel 1911 in un saggio pubblicato nella rivista “Der Sturm”. L’esperienza emozionale, ma anche quella spirituale della realtà è quindi un elemento fondante che si esprime attraverso una forte accentuazione cromatica e forte incisività del segno.
Per i Fauves, il vero protagonista dell’immagine è il colore che, distribuito con pennellate grosse e ben evidenti a tinte fortemente contrastanti,  ritma la composizione del quadro. Generalmente non si tende più alla rappresentazione illusoria della profondità delle immagini (nei dipinti dei Fauves sono assenti gradazioni di colore e sfumature per creare effetti di chiaroscuro e di volume) e ci si ispira all’arte primitiva, ritenuta più vera, spontanea e istintiva. I Fauves, che non hanno un programma ben definito, ebbero come principale esponente Matisse, pittore, scultore ed incisore. Egli, pur appartenendo al gruppo nello stesso tempo si distinse per l’avere sviluppato  una ricerca espressiva propria e ampiamente originale, imponendosi con una personalità artistica unica. Intorno ai primi del 1900 si allontanerà dalle iniziali tendenze realiste e dagli influssi impressionisti per pervenire alla sua personale ricerca di espressività. Il senso del movimento, le tinte forti cominciano quindi a contraddistinguere le sue composizioni. Mirava ad una pittura che esprimesse serenità attraverso la “semplificazione delle idee e delle forme”.
Nel 1906 espone “Joie de vivre” al salone degli indipendenti. Il colore appare come liberato da ogni legame con i corpi, diventa una promanazione della luce, della luminosa trasparenza dell’universo. Linee e colore concorrono a dare un nuovo senso del ritmo; nella composizione esplode la danza, che diverrà una costante delle sue opere, anche quando non esplicitamente espressa. E la danza è musica, è ritmo. Egli stesso dichiarerà: “Il risultato deve consistere in una armonia vivente di toni. Una armonia non dissimile da quella espressa in una composizione musicale”. Del gruppo dei Fauves fece parte anche Georges Braque, che successivamente aprirà la ricerca cubista, insieme a Picasso.
Una personalità artistica che attraverso le sue opere contribuì a fornire agli espressionisti la linfa per lo sviluppo della corrente dell’espressionismo fu E. Munch. Il “veggente ispirato, che della società prevede il destino tragico, l’ineluttabile caduta” come afferma Argan. In una delle sue opere più note, “Il grido” è come se anche la natura partecipasse al dolore dell’uomo impotente di fronte alle tragedie. L’Espressionismo tedesco, utilizzerà l’immagine anche come forma di denuncia politica e sociale. Spesso soggetti prediletti sono persone della strada, emarginati.
Determinante per la maturazione del gusto espressionista fu il gruppo costituitosi a Dresda nel 1905 scioltosi a Berlino nel 1911, dal nome Die Brücke. I principali esponenti sono artisti come Kirchner, Heckel, Nolde, ecc… elaborarono con forme originali le diverse influenze avute dall’interesse per lo stile romanico e gotico, oltre che della plastica africana. Il colore non deve servire a significare, bensì ad esprimere. Il gruppo utilizza colori densi, che appaiono come incrostati sulla tela concorrendo a dare sgradevoli sensazioni in riferimento alle realtà di bruttezza e degrado umano. Tale gruppo si autodefinisce infatti un gruppo rivoluzionario, ha un orientamento ideologico preciso ed esprime sin dall’origine un aperto dissenso nei confronti della società conservatrice della Germania del tempo. Die Brücke recupera l’arte dei primitivi guardando alle tecniche e materiali legati alla tradizione popolare tedesca, come ad es. la xilografia. Kirchner si afferma come principale esponente del gruppo. Egli riuscì ad attuare nelle sue opere una quasi totale trasposizione delle forme in colore. Molto amata dagli espressionisti fu anche la scultura lignea e la tecnica della Xilografia.
Negli anni precedenti la seconda guerra mondiale e l’avvento del nazismo, il movimento attraverso le personalità artistiche di Otto Dix e George Grosz, esprimerà una protesta contro la società che prepara una nuova guerra, ricche di riflessioni drammatiche sul momento storico. Anche due artisti austriaci, Kokoschka e Schiele, contribuirono all’evolversi del movimento espressionista con opere che oggi stanno conoscendo un grande successo di pubblico durante le esposizioni. Le opere comprese all’interno di questa corrente erano portatrici di un tale impatto emotivo da rappresentare un pericolo per il regime in atto, (quello nazista) che comprese la carica rivoluzionaria delle opere e si oppose alle ricerche espressive degli esponenti  costringendo alcuni di loro a cessare l’attività o ad emigrare negli Stati Uniti. Molte opere vennero distrutte, vendute all’asta.
Il Ponte sfocerà poi nel Cavaliere Azzurro, del quale fu promotore insieme a Marc, V. Kandinskij. In Italia due movimenti artistici trassero ispirazione dall’espressionismo: la Scuola romana e il gruppo Corrente del 1938. Del gruppo Corrente fecero parte Guttuso, A. Sassu, Migneco, Treccani e Cassinari. Come già accennato l’espressionismo coinvolse molti campi di espressione artstico-culturale. In architettura si registrò una tendenza che si esplicava in uno spirito antiaccademico che vedeva nell’abbandono dei tradizionali criteri di proporzionalità, nuove possibilità espressive. Un maggiore uso delle linee curve ora suggerivano una inedita dinamicità delle forme, mentre l’esaltazione della sintesi plastica confluiva in una nuova concezione dell’organismo architettonico. Colori e materiali erano accostati in modo inedito e provocatorio.
L’architettura espressionista vide nella fondazione nel 1919 del Novembergruppe, una sorta di ufficializzazione. Capolavoro dell’architettura espressionista è la Torre Einstein a Postdam, del 1920.