Trapani
Nome Abitanti: trapanesi
Popolazione (2012): 69.241
CAP: 91100
Provincia: Trapani (TP)
Codice Istat: 081021
Codice Catastale: L331
Coordinate GPS (Lat Lng): 38.0190, 12.5173
Altitudine (m. s.l.m.): 10
Patrono: sant’Alberto degli Abati
Giorno festivo: 7 agosto
Trapani l’antica Drepanum, situata di fronte alle isole Egadi, oltre ad essere una cittadina ricca d’arte e architettura è il punto di partenza privilegiato per raggiungere queste bellissime isole; possiede un porto ben attivo, con un traffico incrementato dal trasporto del sale raccolto nelle saline che si trovano immediatamente a sud dell’abitato. Ogni mattina si tiene il pittoresco mercato del pesce. La nota Piazza del Mercato del Pesce era chiamata anticamente Bocceria. Vista la vicinanza con Favignana, che svolge la tradizionale mattanza, la città possiede anche un’importante fabbrica per la conservazione del tonno. Altre importanti attività sono legate alla produzione del vino e alla lavorazione del marmo.
Fu un importante emporio e scalo strategico con i Fenici nell’VIII sec. a.C. Successivamente fu conquistata dai Romani nel 241 a.C. Seguì un lento e progressivo periodo di declino durato sino alla fine del periodo bizantino.
Con la dominazione Araba la città rivisse un periodo di grande prosperità economica che proseguì anche con i dominatori normanni, che la elevarono a città regia. Cominciarono a svilupparsi quelle attività come l’oreficeria e la lavorazione del corallo che la rendono ancor oggi famosa. alla fine del sec. XIII con Pietro d’Aragona, Trapani fu una tappa sulla rotta per le Crociate. Nel 1817 divenne capoluogo di provincia.
Trapani, si allunga su una lingua di terra arcuata che protende nel mare; La leggenda vuole che questa caratteristica forma dovuta alla falce caduta alla dea del grano, Demetra, mentre era alla disperata ricerca della figlia Proserpina. Lungo la falce si trovano gli antichi quartieri medievali. Il quartiere impiantato dagli Spagnoli nel Trecento, chiamato quartiere Palazzo, è uno di questi ed è stato rivisitato in epoca barocca. Il nucleo più antico, con tipiche caratteristiche arabe, si estende alle spalle ed in origine era cinto da mura. Sulla punta estrema si trova La Torre di Ligny, edificata nel 1671 come baluardo difensivo, e ospita Museo della Preistoria e di Archeologia Marina (raccolta di reperti e pannelli illustrativi sul periodo preistorico siciliano e reperti medievali recuperati nei relitti di navi affondate nella zona).
All’estremità est del centro città, in via Pepoli, sorge il grande complesso dell’Annunziata, edificato dai Carmelitani, Il cui santuario è affiancato dall’ex-convento che oggi ospita il principale museo della città, il Museo Pepoli, le cui ricche collezioni storiche ed artistiche vanno dalla preistoria al XIX sec.. Qui ammiriamo statue di Santi realizzate dai famosi Gagini come il San Giacomo Maggiore di Antonello Gagini, una Pinacoteca recante opere importanti come il polittico di Trapani del XV sec., dipinti di scuola napoletana tra cui il bel San Bartolomeo di Ribera e una Pietà del napoletano Roberto di Oderisio (XIV sec.). Inoltre sono esposti meravigliosi lavori in corallo di artigiani locali, che riproducono oggetti liturgici ed alcuni pezzi di oreficeria come quelli di Matteo Bavera, del XVII sec. Presenti anche le tradizionali ceramiche di Trapani, fra le quali spiccano i pannelli in maiolica raffiguranti la Mattanza.
Le principali emergenze architettoniche della città sono: la Chiesa e il Collegio dei Gesuiti; la Cattedrale di San Lorenzo; la Chiesa di Santa Maria del Gesù; Palazzo della Giudecca; Palazzo Cavarretta; Palazzo Riccio di San Gioacchino; la Chiesa del Purgatorio con la facciata progettata dall’Architetto G. B. Amico, dove sono custoditi i venti Gruppi Sacri dei Misteri di Trapani.
La città di Trapani ha di recente conosciuto un momento di rivalorizzazione dell’area del porto in relazione alle regate della Coppa America del 2005, trentaduesima edizione “Louis Vuitton Acts 8 & 9”.
Una attrattiva notevole è costituita dalle Saline per le quali oggi si è costituita la cosiddetta “Via del Sale”. Parecchi i mulini presenti che sfruttano il vento per azionare le pale. Cinque di questi sono stati di recente restaurati. Tale patrimonio è tutelato dalle Riserve delle Saline di Trapani e Paceco e dello Stagnone di Marsala.
I dintorni della città sono ricchi di mete interessanti: oltre alla appena citata Marsala, non si possono trascurare di visitare Mazara, Erice, San Vito, Segesta e le isole Egadi. Ricche di spunti interessanti sono anche Scopello e la vicina Riserva dello Zingaro, Custonaci con le sue cave e con l’interessantissimo museo vivente, Gibellina vecchia e nuova, Salemi da cui si gode un panorama bellissimo, solo per dirne alcune.
Una delle mete più vicine e note a livello mondiale è Erice. Per raggiungere Erice si può utilizzare la Cabinovia, di recente ripristinata.
La CABINOVIA che collega Trapani con Erice, presenta cabine, chiuse e dotate di posti a sedere un tracciato di circa 3 Km., poggia su 17 sostegni, andando da quota 40 mt. di Trapani alla quota 703 mt. di Erice, e presenta sostanziali differenze rispetto al vecchio impianto che era ormai inattivo da circa 20 anni.
Oltre a fornire un comodo collegamento con la splendida località di Erice, quest’opera costituisce anche l’occasione per valorizzare questa parte di territorio siciliano davvero stupendo per i suoi caratteri paesaggistici. Il panorama che si osserva durante il percorso comprende infatti una visione molto ampia che abbraccia interamente la città diTrapani fino alle Saline e consente di vedere le vicine isole Egadi. L’impianto, realizzato da una Associazione Temporanea di Imprese è stato finanziato in parte dalla Regione Siciliana con il PIT, Piano Territoriale Integrato e dalla Provincia regionale di Trapani.
Arte
Trapani e il suo mare, fonte di vita di ricchezza, da cui si trae il sale ed il corallo, arborescenza fluttuante nata dal sangue della Gorgone. Il corallo, frutto del mare e del mito, è stato per secoli uno dei simboli della città e considerato un amuleto magico per tenere lontano le malattie e apportare ricchezza. L’elaborazione di oggetti in corallo in quest’area è antichissima. Rametti sommariamente lavorati sono stati rinvenuti in sepolture del Paleolitico risalenti a 35.000/8.000 anni a.C.
Grandi maestri corallai trapanesi, fin dalla seconda metà del ‘500, con le loro preziosissime opere hanno reso famosa in Europa la città. A Trapani la lavorazione del corallo ha infatti inizio nella prima metà del XV secolo, all’inizio praticata ad opera di artigiani ebrei, alla fine del Seicento conta numerose botteghe per la lavorazione del corallo. La produzione comprendeva prevalentemente oggetti di culto, come le bellissime statuine di santi e i Crocifissi, prodotti dalla collaborazione artistica di maestri corallari e orafi, e realizzati su supporti in rame dorato con incastri di sferette, baccelli mezzelune e ovuli, che nel loro complesso costituiscono la tipica produzione trapanese. Si narra che nella seconda metà del Cinquecento dal porto di Trapani partì l’opera più bella mai realizzata dai mastri corallari, una “Montagna di Corallo” composta da novanta figure che ripercorrevano la vita di Cristo e della Madonna donata dal Vicerè di Sicilia al suo Sovrano Filippo II di Spagna, forse ancora oggi conservata nelle profondità del mare a causa di una violenta tempesta.
Trapani ha preceduto nella lavorazione artistica del corallo, altre città che nei secoli ne sono divenute famosi centri di pesca, raccolta e lavorazione; a Napoli per esempio la pesca del corallo era cominciata già nel periodo della dominazione normanna, ma raggiungerà massime espressioni artistiche nell’arte del corallo solamente nel Quattrocento, quando si attesterà a Napoli l’arrivo di maestri trapanesi. Una crisi nel 1800 ha travolto la pesca e la lavorazione del corallo, relegando in posizione subalterna rispetto alle nuove iniziative industriali che privilegiarono l’oro, l’antico gioiello in corallo. Nel Novecento, il corallo entra a pieno titolo nella produzione dell’altissima gioielleria. Famose in Europa le realizzazioni di Boucheron, Cartier e Van Cleef, in particolare le creazioni dalle forme stilizzate e geometriche di stampo decò. In questi secoli la pesca del corallo è molto fiorente lungo le coste francesi ed italiane e in breve tempo Trapani si riaffermerà, non solo come luogo di produzione, ma anche come luogo di lavorazione del corallo.
Oggi, decine di moderni corallini vanno alla riscoperta dei banchi che avevano prima reso famosa la città: il mare di tramontana, le pareti sommerse di San Vito lo Capo, gli scogli di Bonagia, le orlate del Banco Scherchi. Una bellissima collezione di opere in corallo realizzate da abili artigiani dal XVI al XVIII secolo, è conservata al bellissimo Museo Pepoli, prestigiosissimo scrigno di opere altrettanto belle. Al Museo si accede dal Giardino dei Santuario dell’Annunziata. Bellissimo il Chiostro rinascimentale dell’ex Convento dei Padri Carmelitani, edificio di origine trecentesca (rifatto tra il 500 ed il ‘700). All’interno,: lo scalone monumentale detto “magnifico” imponente opera architettonica tardo rinascimentale e barocca. Le opere in corallo si trovano nella sala di esposizione dei gioielli siciliani (XVII sec.) realizzati in oro, corallo, argenti e pietre preziose e smalti. Oltre ai preziosi coralli il Museo espone collezioni di opere scultoree del ‘500 e del 600, di dipinti che vanno dal XIII al XVUI sec., importanti reperti archeologici e antiche statuine da presepe opere di Giovanni Matera e di Alberto e Andrea Tipa (XVIII sec.) realizzate in legno, tela e colla e le ceramiche fra cui, bellissimi, i pavimenti maiolicati del XVIII sec. raffiguranti scene della pesca del tonno e del corallo.
Architettura
La città di Trapani presenta numerose emergenze architettoniche. Il centro storico è ricco di Chiese e palazzi e, l’area del porto, ha di recente conosciuto una risistemazione in seguito alle esigenze correlate all’evento delle regate di Coppa America, svoltesi proprio qui, nel 2005. Come avviene spesso in molte città scelte come sede di importanti eventi sportivi, i restauri delle principali opere architettoniche si sono moltiplicati ed oggi forniscono l’idea di una Trapani rinnovata sia culturalmente che sotto il punto di vista dell’immagine. Una breve sintesi delle architetture storiche della città è utile per comprendere come Trapani sia stata un importante punto di riferimento nel corso dei secoli.
Il Santuario dei Carmelitani è stato costruito all’inizio del XIV sec, e nel corso del XVIII sec. trasformato ed ampliato. La facciata, originale, è ornata da un portale gotico-chiaramontano sovrastato da un bellissimo rosone. Sul lato sinistro, la Cappella dei Marinai del XVI sec., in tufo, è una graziosa costruzione rinascimentale sormontata da una cupola. Palazzo Ciambra è un bel palazzo in stile plateresco del XVI sec. con conci a punta di diamante che sottolineano le aperture e ornano il lato frontale della torre.
Da visitare anche S. Maria del Gesù che risale agli inizi del ‘500 e possiede un bel portale in stile catalano e. S. Agostino edificata nel ‘300, rosone e il portale in stile gotico ancora originali dopo i danni subiti nel corso della II guerra mondiale. Davanti alla chiesa, la fontana di Saturno venne costruita nel 1342 per commemorare la costruzione di un acquedotto.
L’antica via Garibaldi, è fiancheggiata da palazzi e chiese settecenteschi tra cui emergono Palazzo Riccio di Morana, coronato da statue, Palazzo Milo e S. Maria del Soccorso che conserva, all’interno, un arredo barocco a marmi policromi e due ricchissime cantorie sorrette da angeli. Notevoli, poco distante, anche Palazzo Fardella di Mokarta la cui corte è racchiusa da un portico ed una loggia ad archi a tutto sesto e Palazzo Melilli con un portale del XVI sec.
La Cattedrale dedicata a S. Lorenzo, è stata edificata nel Seicento su un precedente edificio trecentesco. La facciata, di epoca successiva (1740) è un bell’esempio di barocco. All’interno sono conservati dipinti di mano fiamminga quali la Natività seguita dalla Crocefissione e la Deposizione.
Palazzo Cavarretta ha una ricca facciata è su due ordini scanditi da colonne e statue ed è coronata da due grandi orologi. Accanto si trova la torre dell’orologio di origini duecentesche.