Mazara del Vallo
Nome Abitanti: mazaresi
Popolazione (2012): 49.995
CAP: 91026
Provincia: Trapani (TP)
Codice Istat: 081012
Codice Catastale: F061
Coordinate GPS (Lat Lng): 37.65166083, 12.587509833
Altitudine (m. s.l.m.): 8
Patrono: san Vito
Giorno festivo: 15 giugno
Altre informazioni
Mazara, deriva dall’arabo e significa “porto”. Esistente già in età preellenica, si trova nello stesso sito in cui i Cartaginesi nel 409 a.C. l’occuparono, per il suo essere presidio marittimo di Selinunte.
In antichità acquistò importanza, sia come emporio commerciale che come fortezza. Ebbe una certa fioritura durante i Romani e -di questo periodo infatti restano ancora alcune vestigia-, ma il periodo di maggiore splendore Mazara lo raggiunse nel corso della dominazione musulmana, quando dvenne capitale del vasto territorio amministrativo denominato appunto “Val Di Mazara”. Proprio qui vicino gli Arabi sbarcarono per la prima volta in Sicilia, il 16 giugno 827. Ancora oggi quel luogo è conosciuto come approdo dei saraceni.
La prima cosa che si percepisce visitando Mazara e passeggiando per le sue viuzze dal sapore islamico, è il suo essere multietnica e multiculturale, sia per la presenza dei numerosissimi immigrati provenienti dalla Tunisia e dal Marocco, sia per la permanenza delle architetture in stile arabo-normanno e per quel caratteristico dedalo di vicoli e cortili che contraddistingue il disegno urbano. Profondo il rapporto con il mare, sul quale si affaccia. L’atmosfera della cittadina è inoltre arricchita dai suoni che provengono dal cosiddetto “porto-canale”, dove solitamente si svolgono le trattative per l’acquisto del pesce. Il porto di Mazara, infatti, è il primo in Italia per la produzione ittica di altura (ben 400.000 tonnellate di pesce annuo con 5.000 addetti).
Il mattino presto, il porto canale si riempie di imbarcazioni che rientrano dalla pesca d’altura. Le nasse piegate, le cassette di pesce e la presenza di imbarcazioni corrose dal mare, accrescono la particolarità del luogo. Mazara è inoltre dotata di vicine spiagge con un mare limpido ed azzurro. Nota agli abitanti dei dintorni quella detta di “tonnarella”, che presenta anche zone attrezzate che consentano una sosta non priva di comodità.
Mazara è una cittadina molto ricca anche sotto il punto di vista architettonico… Gli scrittori Arabi che la visitarono, la decantarono come città simile a Palermo, per la bellezza degli edifici, la prosperità economica e portuale ed i giardini.
Nel 1072, passata ai Normanni, Mazara del Vallo, fu dotata di un castello in riva al mare e di mura possenti. divenne Città Regia e sede di Vescovado e si arricchì di chiese, conventi e monasteri. Risale a questo periodo l’edificazione della chiesa di S. Nicolò Regale edificata nel 1124 a pianta quadrata, con tre absidi. Costruita sotto Guglielmo I, è un incantevole edificio a pianta quadrata con le tre absidi e la cupola centrale tipiche dell’architettura arabo-normanna. All’interno, sotto il pavimento, sono stati scoperti alcuni mosaici di epoca paleocristiana posti probabilmente sopra un pavimento di epoca romana.
Altre interessanti emergenze architettoniche sono:
– La Cattedrale barocca, ricostruita nel ‘600 sulla quella vecchia normanna, di cui recenti restauri hanno restituito tracce in oro della volta normanna. Esempio tra i più interessanti dell’architettura normanna, edificata nel 1093 dal Conte Ruggero d’Altavilla, presenta un altorilievo marmoreo del 1584 sul portale principale del tempio che rappresenta il Conte Ruggero vincitore a cavallo che atterra un musulmano. Della costruzione normanna sopravvivono soltanto le mura del transetto e l’abside. Verso la fine del secolo XVII la chiesa, viene quasi radicalmente trasformata, in una cattedrale barocca a pianta basilicale, a croce latina. La facciata principale è affiancata da un imponente campanile del XVII.
Al suo interno diviso in tre navate da alte colonne doriche si trovano preziose opere d’arte, tra cui la “Croce” lignea dipinta, opera di un anonimo maestro siciliano del XIII secolo, raffigurante da un lato l’immagine del Cristo, dall’altro l’Agnello Mistico al centro e alle estremità delle braccia i simboli dei quattro Evangelisti e il grandioso gruppo marmoreo della “trasfigurazione” che raffigura Gesù, nella sua divinità, sul monte Tabor, accompagnato dai profeti Mosè ed Elia, e dai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, opera di Antonello e Antonio Gagini.
– La chiesa del Carmine, fondata nel 1580, ampliata nel 1660, arricchita nel 1710, presenta una sola navata, con cappelle laterali, cupola ed abside con transetto a nicchioni. Elegante ed armoniosa la sagoma della cupola emisferiche che, assieme al portale secentesco, sormontano da un frontone curvilineo, su cui spicca lo stemma dell’Ordine;
– San Michele, fondata da Giorgio di Antiochia, ammiraglio di re Ruggero di Altavilla e rifatta nel ‘600 in forme barocche con decorazioni in stucco di Giacomo Serpotta.
– San Francesco nella cui volta si ammira, il più policromo ed esuberante esempio di barocco siciliano.
Mazara del Vallo oggi è nota per ospitare la statua del “Satiro danzante”, particolarissima opera bronzea greca, pescata nel Canale di Sicilia nel 1998 da un peschereccio mazarese. Rappresenta un giovane satiro, in preda all’ebbrezza con le orecchie a punta e ravvivato da occhi la cui cornea è costituita dalle tarsie di marmo in cui si trovano gli alloggiamenti per le pupille, che dovevano essere in pietra dura o in pasta di vetro. In onore di questo prestigioso ritrovamento è stato istituito il museo del satiro presso un contenitore architettonico interessantissimo: S.Egidio, risalente ai primi del 1400, dotato di una cupola poggiante su di un tamburo ottagonale.
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