Marsala
Nome Abitanti: marsalesi
Popolazione (2012): 80.218
CAP: 91025
Provincia: Trapani (TP)
Codice Istat: 081011
Codice Catastale: E974
Coordinate GPS (Lat Lng): 37.79944, 12.43444
Altitudine (m. s.l.m.): 12
Patrono: Madonna della Cava
Giorno festivo: 19 gennaio, 24 giugno
Altre informazioni
Fondata dai fenici sopravvissuti alla distruzione di Mozia, l’antica Lilibeo è oggi uno dei principali centri turistici della Sicilia sia per la presenza nel suo territorio di importanti testimonianze storiche, archeologiche e architettoniche, che per la presenza nei suoi dintorni di località marine di forte richiamo turistico. Nella zona delle “isole dello stagnone” si può ammirare un paesaggio particolarmente suggestivo, caratterizzato dalla presenza delle vicine “saline”. Qui, gli abitanti di Marsala, ma anche numerosi turisti, amano fare il bagno, spostarsi con delle piccole barchette e praticare sport acquatici.
Marsala è nota in tutto il mondo per la produzione del “Marsala”, che esiste dal 1700 e rende il vino Marsala il più vecchio dei vini DOC italiani. Ottenuto da uve della cosiddetta “fascia mediterranea del sole” questo prestigiosissimo vino raggiunge la sua maturazione dopo anni d’invecchiamento in fusti di rovere rappresenta per Marsala una fiorente industria locale che ha ancora luogo nei bagli e nelle tradizionali antiche cantine in tufo. Il Marsala è anche un componente essenziale per la realizzazione di alcune tipiche ricette della cucina siciliana. Il grazioso centro storico è stato recentemente recuperato e presenta numerose emergenze architettoniche tra le quali spiccano il Convento del Carmine ed il complesso monumentale di S.Pietro, all’interno del quale si trova il Museo Civico.
Di rilevante importanza l’insula archeologica di Capo Boeo con i resti ed i mosaici di quella che era una fastosa villa romana ed il Museo Archeologico Regionale di “Baglio Anselmi”. Il Baglio Anselmi, è una costruzione nata sui finire del secolo scorso come stabilimento vinicolo per la produzione dei “Marsala”. Costituito da corpi di fabbrica aperti su di un ampio cortile interno ha i suoi spazi espositivi nei due grandi magazzini del baglio, dove venivano stivate le botti. Nel cortile interno è visibile un saggio di scavo che ha portato alla luce una tomba, una fornace, e strutture murarie che documentano la notevole frequentazione dell’area sin dal IV sec. a.C. Una delle maggiori attrattive è senz’altro costituita dal relitto della nave punica della metà III sec. a.C rinvenuta nel 1971 nel tratto di mare al largo dell’Isola Lunga, in prossimità di Punta Scario, all’imboccatura nord della Laguna dello Stagnone di Marsala. Il museo stesso è nato per la conservazione e l’esposizione del relitto della nave punica La presenza di testimonianze archeologiche nell’isola di Mozia, (isoletta della laguna dello Stagnone, dove si trova il famoso Giovinetto in Tunica conservato nel piccolo museo Withaker); documenta le origini antiche di Marsala.
La storia della città è infatti strettamente legata a quella di Mozia, fondata dai fenici nell’VIII secolo a.C. e divenuta un’importante base strategica per gli scambi con le coste africane e orientali; Mozia fu sottoposta a diverse guerre fino al IV sec. allorché fu conquistata e distrutta dal tiranno siracusano Dionisio. Da vedere il “Cothon”, cioè il bacino dove attraccavano le navi mercantili, il “Tophet”, dove venivano sacrificati fanciulli agli dei.
Quando nel 397 a.C. Mozia fu incendiata e distrutta i suoi superstiti si rifugiarono sul vicino promontorio occidentale siculo, oggi denominato Capo Boeo, e unendosi alla popolazione del luogo, fondarono la città intorno al 397 a.C.
Essa divenne ben presto una inespugnabile base militare cartaginese riuscendo, grazie alle sue imponenti fortificazioni, a resistere all’assedio di Dionisio nel 368 a.C., e a quello di Pirro, nel 277 a.C. Nel corso della prima guerra punica, Lilibeo costituì per i Cartaginesi la base di difesa in Sicilia contro i Romani che riuscirono ad ottenerla soltanto a seguito della ratifica del trattato di pace, nel 241 a.C.. Il ruolo di testa di ponte verso l’Africa fu mantenuto anche nel corso della seconda guerra punica quando i Cartaginesi tentarono, invano, di rioccuparla.
Sotto il dominio di Roma la città diventò la base strategica e militare da cui partivano tutte le spedizioni destinate in Africa, nonché la sede della pretura, di una zecca che coniava monete di bronzo e rimase a lungo il porto più importante della Sicilia. Agli inizi del V sec., quando la città fu devastata dai Vandali, è documentata la presenza in essa di una comunità cristiana, essendo stata istituita, al tempo del Papa Zosimo, la diocesi di Lilibeo.
E’ sotto la dominazione araba che la città assume il nome attuale di Marsala che deriva da Marsa-Allah, cioè porto di Dio.
Con la dominazione normanna la città visse il massimo splendore, mentre i secoli XVI e XVII, furono sicuramente tra i più difficili di tutta la storia di Marsala che in quel periodo conobbe incursioni dei pirati berberi, epidemie e pestilenze. Nella seconda metà del XVIII secolo con la scoperta del vino Marsala da parte degli inglesi, si ebbe una grande spinta economica; sulla strada degli Inglesi i Florio e alcuni imprenditori marsalesi arricchirono la città di nuove attività commerciali. Marsala è nota anche per lo sbarco, nel 1860, di Garibaldi e dei Mille e per le sue saline con i caratteristici mulini a vento, che contraddistinguono il paesaggio marsalese.