Pachino
Nome Abitanti: pachinesi
Popolazione (2011): 22.068
CAP: 96018
Provincia: Siracusa (SR)
Codice Istat: 089014
Codice Catastale: G211
Coordinate GPS (Lat Lng): 36.7120, 15.0925
Altitudine (m. s.l.m.): 65
Patrono: Madonna Assunta
Giorno festivo: 15 agosto
Altre informazioni
Il “Promontorium Pachyni”, deriva da Pachum che significa “abbondanza di Vento”. Il vento a cui si fa riferimento è ancora quello che oggi alimenta le frequenti mareggiate che fanno del Promontorio di Pachino, una delle zone più pericolose per la navigazione della Sicilia; in questo mare infatti si incontrano il mar Jonio e il Mediterraneo. Il territorio di Pachino ha una storia millenaria che affonda le sue radici nella preistoria.
Le grotte di Corruggi e Calafarina, in direzione del borgo marinaro di Marzamemi, ne sono una testimonianza. La vicina isola di Capo Passero è stata collegata alla terraferma in epoca antica e successivamente, per abrasione della duna, si è avuta la definitiva separazione dalla terraferma. Il Comune di Portopalo di Capo Passero, centro balneare di circa 3500 abitanti, situato di fronte all’isola di Capo Passero, è di recentissima fondazione essendo stato costituito il 1° marzo 1975 con parte del territorio del comune di Pachino.
Centro più meridionale della penisola italiana, offre un incantevole palcoscenico sul mediterraneo; i suoi abitanti oltre alle attività connesse al turismo praticano anche la pesca e l’agricoltura (famosissimi sono i pomodorini pachino che si esportano in tutto il mondo). Portopalo è sede di un grande complesso di archeologia. L’antico porto fu un importante centro di riferimento geografico per il transito delle navi in direzione dell’Africa.
Nel 1718 una grande battaglia tra inglesi e spagnolismi svolse in queste acque che conobbero anche lo sbarco anglo-americano. La tonnara di Capo Passero costituisce uno splendido monumento di archeologia industriale: qui giungevano i tonni che, prima macellati e poi lavorati, costituirono nel corso dei secoli una importantissima risorsa economica per tutta la popolazione del luogo.
La vicina Marzamemi è un borgo marinaro esistente già al tempo della dominazione araba in Sicilia, e rappresenta l’unico centro urbano dell’isola costruito attorno all’attività della pesca al tonno. Il complesso di casupole in cui vivevano i “tonnaroti”, il palazzo del principe e la chiesetta sono ancora visibili. Alla fine del XIX secolo il nucleo fu ampliato con la costrizione degli stabilimenti per la lavorazione e l’inscatolamento del pescato. Sebbene la tonnara non sia più in attività, a Marzamemi é ancora viva la tradizione marinara ed il pesce viene lavorato e conservato secondo metodi artigianali.
La Tonnara di Marzamemi, venne potenziata nell’anno 1752 dal Principe di Villadorata di Noto che costruì il Palazzo e la chiesa Padronalee riattivò le casette dei tonnatori. Le importanti emergenze di carattere storico-architettonico della borgata di Marzamemi hanno fatto sì che venisse sottoposta a vincolo.
Architettura
Il sito fu fondato nel 1778 da un esponente dei Principi di Giardinelli ed attualmente si presenta con un impianto urbano costituito a scacchiera regolare. Molto bella la Chiesa Madre settecentesca, dedicata al Santissimo Crocifisso a una sola navata. Portopalo di Capo Passero, nota per essere stata luogo di sbarco delle truppe anglo-americane il dieci luglio 1943, in precedenza era frazione di Pachino.
E’ diventata – con i suoi 3.200 abitanti- comune indipendente nel 1975. Lo sviluppo della città ha avuto inizio nel XIX secolo. Nella spiaggia cittadina, sono stati ritrovati dei reperti appartenenti ad una necropoli risalente al III secolo A.C. ed a un impianto portuale. In contrada Manniri sono stati ritrovati altri reperti appartenenti ad una fornace ed una necropoli paleocristiana.
Di fronte la costa cittadina si trova l’isola di Capo Passero. Le costruzioni presenti nell’isola più rilevanti sono la seicentesca torre voluta da Carlo V per ragioni difensive ed il faro. Nei dintorni della città si trova il Capo delle Correnti, la zona decisamente più a sud di tutta la Sicilia. La costa a nord della città offre una tonnara, dai ruderi della Torre Fano e della Grotta Calafarina che si presume che essa sia stata abitata dal Neolitico alla media età del bronzo.