Gela

Nome Abitanti: gelesi
Popolazione (2012): 75.668
CAP: 93012
Provincia: Caltanissetta (CL)
Codice Istat: 085007
Codice Catastale: D960
Coordinate GPS (Lat Lng): 37.06667, 14.25
Altitudine (m. s.l.m.): 46
Patrono: Maria SS. dell’Alemanna
Giorno festivo: 8 settembre
Altre informazioni


castello

Sorge a destra della foce del fiume omonimo e a 46 metri sul golfo che prospetta sul Mar Mediterraneo. Il nome stesso di Gela deriva da quello del fiume. Le origini di Gela sono antichissime; la vita sulla collina è testimoniata già a partire dall’età del rame. La zona occupata dall’attuale città è quella dell’antica città greca, che si estendeva nella zona dell’acropoli di Molino a vento sino al vallone Pasqualello -dove più ad ovest si trovava la necropoli. Fu colonia dorica fondata nel 689-687 a.C. da Cretesi e Rodii e divenne una delle più importanti colonie greche di Sicilia.
E’ Gela infatti nel 580 a fondare Akragas, rivelatasi poi una delle più potenti città greche della Sicilia. Inoltre, ad Ippocrate si deve nel 492, la sconfitta dei Siracusani all’Eloro. Il suo apogeo lo raggiunse comunque con Gelone che si impadronì di Siracusa nel 485. Nel 424 a.C. pare vi si svolse un importante congresso di Sicelioti per la dichiarazione di indipendenza di greci di Sicilia dalle loro rispettive madrepatrie. Gela fu al fianco di Agrigento quando era in guerra contro Cartagine, e dopo la presa di Agrigento venne di conseguenza assediata da Cartagine e successivamente conquistata nel 405 a.C. Gela quindi venne distrutta e i Geloi superstiti vennero trasferiti a Leontinoi.
Una successiva pace concesse ai Geloi, abitanti di Gela, di tornare nell’antico centro senza però costruirvi opere di difesa. In questo periodo la città subì la supremazia di Cartagine e poi di Siracusa. Nel 338 aC, si deve a Timoleonte la concessione di ricostruire delle Mura di difesa. Gela pertanto si potè estendere ad occidente sopra le antiche necropoli, comprendendo capo Soprano e Piano Notaro. Infine l’antico centro venne distrutto dai Mametini nel 281 a.C. Finzia, tiranno di Agrigento propose agli abitanti di Gela di rifugiarsi a Licata, l’antica Phintias, ed essi lasciarono Gela. Ma Gela rinacque poi nell’antico sito grazie alla iniziativa di Federico II, nel 1230, assumendo il nome di Terranova; nome che mantenne fino al 1927. Città demaniale sotto Federico III d’Aragona, nel 1561 fu Ducato dei Tagliavia, poi dei Pignatelli d’Aragona fino al XIX secolo, alla data della soppressione dei feudi siciliani.
Oggi è prevalentemente una cittadina agricola, commerciale ed industriale per la presenza di industrie alimentari, meccaniche e per la produzione di laterizi. L’agricoltura, ancora attiva, alimenta uno dei principali mercati di settore all’ingrosso. Possiede un porto peschereccio che sostiene un attivo movimento mercantile. L’economia del luogo è prevalentemente connessa al settore petrolchimico e, nelle vicinanze del Centro i giacimenti di petrolio alimentano impianti di raffinazione. Oggi Gela punta anche allo sviluppo del turismo sia per la posizione in cui si trova che conta belle spiagge, con buone attrezzature balneari, nelle località di Scoglitti, Macchitella, Roccazzelle e Manfria, sia per i resti archeologici come le mura greche, i due templi (secoli V e III a.C.) e numerosi reperti archeologici, rinvenuti nella città e nelle due necropoli. Interessante l’area archeologica di Capo Soprano, dove troviamo le mura dell’antica città (che presentano uno spessore di 3 metri, e un perimetro di 12 km), un quartiere d’abitazioni, due templi e la necropoli.
Una visita al Museo Archeologico, istituito nel 1958 e ristrutturato nel 1984, offre la possibilità di ammirare il ricco materiale rinvenuto, tra cui un’importante raccolta di terrecotte. Sotto il punto di vista architettonico, interessanti sono: La Chiesa Madre, costruzione neoclassica del secolo XVIII, e il Castello di Falconara dei XIV secolo. Sotto il punto di vista naturalistico Gela offre con il suo Biviere, uno dei luoghi maggiormente suggestivi di questa parte di Sicilia. Il Biviere di Gela è infatti il più grande lago costiero della Sicilia e una delle maggiori zone di migrazione e sosta di uccelli acquatici come folaghe ed aironi cinerini.