Sicilia
La Sicilia è la più grande regione d’Italia e la maggiore Isola del Mediterraneo. Il clima pur variando dalla zona dei rilievi a quella collinare e costiera, è generalmente mite tutto l’anno, si usufruisce di una estate molto lunga ed i mesi classificabili come “invernali”, e quindi più freddi, sono limitati a Gennaio e Febbraio (circa 10°/11° presso i siti costieri, può scendere a 4° a Enna). La regione è interessata in genere dal vento di scirocco, a sud, accompagnato a volte da piogge di sabbia africana. L’estensione dell’Isola è di ben 26.000 Kilometri. La costa, lunga 1126 km è bagnata dal mar Ionio ad est, dal Tirreno a nord e dal Mar di Sicilia a sud.
Fra i maggiori golfi si distinguono quello di Castellamare, Augusta, Carini, Noto, Palermo, Gela, Termini Imerese, Milazzo e Siracusa. Appartengono al territorio regionale gli arcipelaghi delle Eolie, le Egadi e le Pelagie. Più isolate invece sono Pantelleria ed Ustica.
La popolazione ha raggiunto i cinque milioni di abitanti e la morfologia dell’isola si presenta variegata. Il territorio in gran parte collinare (61%), è anche montuoso per il 25% e pianeggiante per il 14%.
Le catene montuose sono quelle degli Iblei, Peloritani, monti Sicani e monti Erei. Fra le vette spiccano il Carbonara (1979 m), il Soro (1847 m), la Rocca Busambra (1613 m) e il monte Cammarata (1578 m) oltre naturalmente alla vetta più alta, il vulcano Etna (3340 m). I fiumi sono prevalentemente a regime torrentizio, quelli maggiormente significativi dal punto di vista idrografico sono il Salso ed il Simeto. Altri fiumi sono l’Anapo, il Tellaro, l’Alcantara, il Dittaino, il Belice, il Platani e il Troina. Altra cosa sono le fiumare come il Torto, il Patri, il Freddo e il Grande. Presenta inoltre alcuni notevoli invasi artificiali: Pozzillo sul Salso, Rosamarina e Ogliastro sul Gornalunga.
La Sicilia possiede quindi pianure, colline e zone montuose, laghi e vulcani, coste multiformi e valli ricche di vegetazione. Tutt’altro che il paesaggio monoculturale che spesso viene offerto all’immaginario collettivo, fatto di immense distese di grano e di paesaggi aridi e isolati.
Differenze geologiche e climatiche tra una zona ed un’altra, hanno consentito uno sviluppo di esemplari di piante tipiche di climi freddi insieme a quelli di climi subtropicali. Lungo le zone costiere, e fino ad un’altezza di circa 300 metri, si trovano soprattutto coltivazioni di agrumi, olivi e vigneti.
Nelle zone collinari e montuose crescono ginepri, faggi e querce. Infine troviamo alberi da sughero, pini e castagni. Sulle pendici dei monti, e fino a 600 metri d’altezza, vegeta la macchia mediterranea, formata da un insieme di arbusti come ginestra, lavanda, rosmarino, oleastro, palma nana, lentisco etc… Più vicini alla costa troviamo invece agavi, palme, ficus, cedri, gelsi, e infine gli eucalipti, impiantati quest’ultimi nel ventennio fascista. Molto interessante anche l’aspetto faunistico. Tra gli uccelli troviamo il falco pellegrino, il gheppio, il nibbio e l’aquila oltre al corvo imperiale. In Sicilia, inoltre, fanno tappa alcuni uccelli migratori quali specie comuni di trampolieri, la rondine di mare maggiore e la spatola.
Il capoluogo della regione è Palermo con circa 680.000 abitanti. Si trova nella parte nord-occidentale dell’isola, al centro della Conca d’Oro. Per numero di abitanti segue Catania, con c.a. 310.000 ab. Le altre province sono: Messina, Enna, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Siracusa e Ragusa. Il traffico marittimo si avvale come maggiori punti di riferimento nei porti di Messina, Palermo, Catania, Augusta, Trapani e Gela.
I vertici della forma della regione corrispondono ai capi Lilibeo o Boeo a ovest, il Capo Passero a sud-est e termina a nord-est con la Punta del Faro.
Fin dalla dominazione musulmana, l’isola viene divisa in tre grandi valli: la Val di Mazara a ovest. la Val Demone a nord-est e la Val di Noto a sud-est. La valle più estesa era la val di Ma zara, di circa 11000 Kmq, da capo Lilibeo alla sponda destra del Salso. Poi, seconda per estensione la val di Noto, che va dalla riva sinistra del Salso a Capo Passero e infine la val Demone, di 5000 Kmq per la zona settentrionale dell’Isola.
Sotto il punto di vista dell’economia, una grande risorsa per l’isola è ancora oggi rappresentata dall´agricoltura. Agrumi, ulivo, vite, mandorle, pomodori e altri ortaggi, spiccano tra le produzioni isolane. La più famosa è forse la coltura degli agrumi i cui centri più importanti sono Francofonte, Lentini, Paternò, Ribera e Scordia. .È curioso il fatto che una delle presenze più emblematiche dell’isola, l’arancio si coltivò solo a partire dal XV secolo, così come il fico d’India, importato in Sicilia dopo la scoperta dell’America. Buono anche il settore della frutta secca dove spiccano per qualità le mandorle, le nocciole ed il pistacchio di Bronte, che sono alla base di molti tipici prodotti dolciari.
La superficie dedicata a prati e pascoli in Sicilia raggiunge i 235 mila ettari, per cui l’allevamento che comprende ovini, caprini ed equini, fa una sua parte nell’economia isolana.
I bovini, sono allevati soprattutto nella provincia di Ragusa, dove si allevano animali della razzafrisona e razza modicana. Non si può non fare cenno ad una tipica razza di equini, la razzasanfratellana che viene allevata sui Nebrodi, nella zona di San Fratello, da cui prende nome
Tuttavia è la pesca a costituire una delle risorse maggiormente redditizie per l’isola. La produzione ittica della Sicilia costituisce circa un quarto della produzione italiana e ciò è confermato dalla presenza nei porti di numerosi pescherecci; Tra i porti per la pesca il più importante è quello di Mazara del Vallo, ma si distinguono anche il porto di Licata, quello di Trapani, Sciacca e Porto Empedocle. Si pescano, oltre al pesce spada nella zona dello stretto di Messina, anche il tonno, le sardine, le alici e gli sgombri, pesce azzurro tipico del Mar Mediterraneo, che consente di fornire all’industria conserviera la necessaria materia prima.
Sull’isola hanno inoltre sede alcuni complessi industriali, destinati all’industria petrolchimica, vicino a Siracusa, Augusta e Gela. Alcune iniziative industriali come le zolfare, hanno a lungo caratterizzato l’economia isolana. Le miniere di zolfo localizzate nelle province di Enna, Caltanissetta e Agrigento sono state chiuse, a partire dalla metà del XX secolo.
Conosce un discreto successo a livello internazionale il settore vitivinicolo, che insieme a quello alimentare e conserviero, costituisce oggi un aspetto economico di non poco rilievo. Anche il settore dell’edilizia e dei materiali da costruzione traina l’economia isolana. Molte cave attive sono infatti presenti nel territorio.
Se Ragusa, il capoluogo di provincia più meridionale d’Italia; che sorge nella parte sud-occidentale della Sicilia, sui contrafforti dei Monti Iblei rappresenta una città sicuramente capace di rendere viva la sua economia, e Palermo per il ruolo che ricopre presenta alcuni settori in moderata crescita, è la città di Catania quella economicamente più vivace. Vi si distinguono ben tre grandi distretti industriali specializzati in quasi tutti i settori, dall’agroalimentare alla meccanica, dall’elettronica alla chimica. Una quarta area d’eccellenza sempre nei pressi di Catania, è la cosiddetta “Etna Valley” zona industriale all’avanguardia per l’elettronica.
Infine uno dei settori economici più importanti è quello del turismo, grazie alle preziose risorse storico-culturali ed ambientali dell’isola. La quantità di siti tutelati dall’Unesco in Sicilia dimostrano quanto l’isola ne sia ricca. L’Unesco ha tutelato il barocco della Val Noto, delle isole Eolie, la romana villa del Casale a Piazza Armerina, il sito archeologico della Valle dei Templi ad Agrigento, le necropoli rupestri di Pantalica e infine Siracusa. Si pensa di aggiungere anche gli edifici arabo-normanni di Palermo,il Duomo di Monreale e il Duomo di Cefalù, l’isola di Mothia e Lilibeo, e Taormina con l’Isola Bella.
Ovviamente molti altri contesti oltre questi sono meritevoli di attenzione e possono a buon diritto essere comparati a questi già inseriti nella lista dell’Unesco, in considerazione del fatto che la Sicilia possiede una immensa varietà di siti importantissimi sotto il punto di vista storico-culturale, archeologico e naturalistico.
Nella punta occidentale troviamo l’incantevole riserva dello Zingaro, con la vicina San Vito, nota ormai nel mondo per il festival del Cuscus. La zona di Trapani ci invita a visitare le Egadi, isole straordinarie che ci regalano paesaggi marini dall’azzurro intenso, grotte e musei di reperti archeologici che ne rivelano la storia. Le Egadi comprendono Marettimo, Favignana e Levanzo. Infine le Pelagie, comprendono Linosa, Lampione e Lampedusa.
La zona occidentale delle tonnare, mostra aspetti di una economia tipica del mare che ci rammenta la spettacolare e cruenta mattanza, che fino a non molto tempo fa si effettuava in un determinato periodo dell’anno, per pescare il tonno. Le antiche tonnare partecipano dell’esperienza dei Florio, importante dinastia imprenditoriale che vivacizzò il periodo della belle epoque, e che procurò attraverso le sue iniziative un periodo di splendore economico nell’isola. Come non ricordare del resto oltre alle tonnare, il vino liquoroso chiamato marsala Florio e la rinomata “Targa Florio”.
Anche l’entroterra trapanese, che con Segesta ci ricorda delle antiche dominazioni dell’Isola, è in grado di offrire al visitatore piacevoli sorprese… l’antica Erice che oggi costituisce il punto di riferimento per incontri tra scienziati di tutto il mondo. Salemi, che si gloria d’esser stata la prima capitale dell’Italia unita, e tutta la valle del Belice con Gibellina e il “Cretto” di Burri, opera di Land Art che testimonia del tragico evento del terremoto del 1968. La Sicilia è infatti una regione caratterizzata da elevata sismicità e forte vulcanismo
Sempre nella zona occidentale troviamo i maestosi rilievi delle Madonie, ricche di paesi caratteristici testimoni di una storia millenaria, come Castelbuono, Gratteri, Ganci e Petralia che conservano prestigiose tradizioni di carattere etno-antropologico e che sono facilmente raggiungibili da Palermo, il capoluogo dell’Isola, che vanta uno dei centri storici più vasti e antichi d’Europa. Da Palermo è possibile raggiungere l’isola di Ustica, di origine vulcanica nota per la sua riserva marina.
Il monte Pellegrino, che venne definito da Goethe “il più bel promontorio del mondo” domina Palermo e ne costituisce l’antico nucleo insediativo. I dintorni di Palermo offrono un panorama dai molteplici aspetti… occorre distinguere i centri prossimi alla costa da quelli che fanno da corona alla città. Vicino al mare non possiamo non menzionare l’antico borgo marinaro di Mondello, che nei primi del novecento costituì una delle mete balneari più ambite dell’Isola. Terrasini, Sferracavallo e Porticello poco distanti danno la possibilità di inserire nel programma del visitatore aspetti non meno interessanti.Poco sopra Palermo Monreale, presenta uno dei monumenti più importanti dell’epoca Arabo-normanna in Sicilia, il Duomo di Monreale che vanta il complesso musivo più vasto e pregevole d’Europa.
Procedendo da Palermo verso Messina, si percorre il litorale tirrenico, che alterna spiagge sabbiose alle scogliere frastagliate. L’A20 Messina – Palermo, è stata completata nel luglio 2005 dopo vent’ anni e costituisce un importante asse autostradale che, con ponti e gallerie in frequente successione corre lungo il Mar Tirreno, unendo Bagheria Termini Imerese. Cefalù, Sant’Agata di Militello, Capo d’Orlando, Patti, Barcellona Pozzo di Gotto,e Milazzo. Volendo indicare una sosta, se non fosse possibile fermarsi in tutte le località sopradette, è possibile suggerire Tindari nota per le sue permanenze archeologiche e per il Santuario con la “Madonna nera”.
Prima di giungere a Messina, viaggiando da Palermo lungo la strada da poco completata, troviamo i Nebrodi, anch’essi ricchi di Lecci, sugheri, querce, roverelle, castagni, faggi, e che offrono ai visitatori spettacolari panorami sulle isole Eolie. L’arcipelago è costituito da sette isole principali :Vulcano. Lipari, Salina, Alicudi, Filicudi. Panarea e Stromboli e da numerosi scogli minori come Basiluzzo e Strombolicchio. Esso costituisce una attrattiva turistica notevole e si differenzia dall’Arcipelago delle Egadi per caratteristiche litologiche e vegetazionali, oltre che per il loro mare, che in ogni isola appare diverso.
Messina, l’antica Zancle devastata dal terremoto del 1908 è nota anche perché costituisce l’approdo per chi giunge in traghetto dall’Italia. Lo Stretto di Messina, è largo meno di 3 kilometri i A poca distanza dalla città la nota Taormina, che con il suo prestigioso centro storico, il suo splendido panorama e il suo mare, ha incrementato il turismo in Sicilia dagli anni sessanta e tuttora domina il panorama turistico mondiale, insieme alle più note località mondane d’Europa.
Al centro dell’isola sui Monti Erei il più alto comune d’Italia, Enna, che consente di abbracciare con un solo sguardo gran parte della Sicilia e che possiede il maestoso complesso architettonico medievale del castello di Lombardia. Caltanissetta che sorge in una zona collinare lungo il fiume Salso invece ci invita alla scoperta dei castelli di Sicilia, un aspetto ancora fuori dai circuiti turistici internazionali ma che sta ultimamente conoscendo una grande fortuna grazie alla capillare opera di ristrutturazione condotta per molti castelli dell’Isola.
La zona orientale è dominata dalla maestosa mole dell’Etna,3340 metri, che spesso ci regala emozioni per via della sua inesauribile attività. In inverno è possibile praticare sport invernali salendo la vetta innevata. La zona orientale comprende inoltre tutta la piana di Catania, e la zona costiera, Acicastello, Acireale, Acitrezza luogo del mito e della narrazione omerica.
Ancora più a sud Siracusa, con il suo centro storico di Ortigia e con il Teatro Greco, che ogni anno regala lo straordinario spettacolo delle “Tragedie greche”. Siracusa e il suo entroterra con i contesti archeologici e naturalistici, Vendicari, Cassibile e Pantalica. E poi Augusta con il suo castello federiciano, Caltagirone con il suo artigianato, Palazzolo Arcreide con le sue permanenze di carattere etno-antropologico, Vizzini, e la sua “Cunziria”. Siracusa possiede inoltre pregevoli esempi di architettura barocca come del resto anche la vicina Ragusa,che invita alla scoperta della val di noto, sede di quel barocco tipico siciliano di cui sono ricche anche Noto, Scicli e Modica che hanno fatto dell’Isola uno dei capisaldi dell’Architettura barocca in Italia.
La punta dell’isola, costituita dalla propaggine di Capo Passero, offre ai visitatori scorci inediti di un’isola dalle mille sorprese come Marzamemi e l’sola delle correnti.
A Sud tutto cambia, le coste degradano verso il mare dolcemente dando luogo ad innumerevoli spiagge che vanno da Marinella di Selinunte a Marina di Ragusa, di tanto in tanto interrotte da paesaggi rocciosi. Marsala e le isole dello stagnone propongono paesaggi inediti, l’isola di Mothia antico avamposto punico e le saline. Poco distante Mazara, nota per lo sbarco degli arabi nel periodo della conquista della Sicilia, offre delle coste note per la bellezza incontaminata del mare e per il tracciato urbanistico e l’architettura dal tipico aspetto arabo. A Mazara è conservato un reperto archeologico, scoperto di recente dal nome “Satiro danzante” che non è ancora stato sufficientemente decifrato dagli studiosi.
Procedendo si trova uno dei centri termali più antichi d’Europa, le terme di Sciacca, località marina dove si pratica un artigianato della ceramica tra i più antichi e pregiati. Sciacca è anche nota per il suo “Carnevale”, che organizza con passione e competenza realizzando carri che competono con quelli del carnevale di Acireale.
Presso Agrigento si trovano alcuni siti archeologici noti in tutto il mondo, luoghi scelti dai Greci quali sedi per le loro colonie, per la loro bellezza prima ancora che per motivi strategici. La Valle dei Templi di Agrigento è nota oltre che per i Templi anche per la sagra del Mandorlo in fiore, manifestazione che coniuga la bellezza della natura con lo scenario archeologico dei templi.
Poco distante da Agrigento si trova Siculiana, nota per la riserva naturale di torre Salsa, dove volte è possibile osservare la “caretta caretta”.
Vicino Agrigento è Porto Empedocle, che ha dato i natali allo scrittore Camilleri e che ha ispirato la celebre Vigata. Proprio a Porto Empedocle infatti è la statua bronzea del noto commissario Montalbano, frutto della fantasia di Camilleri. ..i paesaggi costieri che siamo abituati a vedere invece nelle trasposizioni televisive delle opere di Camilleri, invece, si trovano dalle parti di Marina di Ragusa e Donna Lucata.
Sempre a Porto Empedocle si trova anche la statua di Pirandello, i cui natali vengono contesi tra Porto Empedocle e Agrigento. Proprio nei pressi di Porto Empedocle è possibile visitare la casa di Pirandello. La Sicilia ha dato infatti i natali a molti personaggi illustri che si sono imposti per le loro qualità nel corso della storia…. Si tratta di scienziati, scrittori, artisti e musicisti. Ma anche personaggi singolari, estrosi ricchi di fascino e mistero. Come il Conte di Cagliostro, di cui si parla in un breve articolo proposto nella pagina dedicata alle curiosità.