Siracusa
Siracusa – 13 Dicembre St. Lucia. L’origine della devozione risale alla tradizione cristiana che ci tramanda che alla fine del 304 D.C. una fanciulla dagli occhi meravigliosi, destò gli interessi amorosi di un tale prefetto Pascasio. Ella però preferì cavarsi gli occhi che destavano cotanto desiderio, e li inviò al prefetto su di un vassoio. E’ probabile invece che la Santa sia stata sottoposta ad un atroce martirio, e che la leggenda popolare abbia voluto tramandare che tale atrocità sia avvenuta spontaneamente ad opera della stessa Santa. Ad essa sono attribuiti vari miracoli: nel 1646 la cittadinanza era affamata per la scarsità del grano, per la decimazione naturale dei bovini a causa di una malattia e per la siccità. Il vescovo convocò i fedeli in chiesa per invocare l’aiuto della loro nobile concittadina; all’improvviso in chiesa entrò una colomba che precedette le notizia dell’arrivo nel porto della città di navi cariche di legumi e grano; questo evento è ricordato con la presenza delle colombe durante i festeggiamenti dedicati alla santa. Ritornando ai festeggiamenti principali del mese di dicembre, si ha la tipica processione della statua della santa posta su un baldacchino portato a spalla da una cinquantina di devoti che indossano un cappello verde e seguiti da 2 file di devoti vestiti con una tunica verde che portano dei candelabri; dietro di loro ci sono due bande musicali ed i fedeli. La processione ha come meta l’antica chiesa dedicata alla Santa, nell’antica Ortigia, dove si può ammirare il suo sepolcro, dove la statua resterà a disposizione dei fedeli per otto giorni, prima di fare ritorno nella chiesa madre.
Provincia di Siracusa:
Palazzolo Acreide,
Il 27 al 29 giugno ricorre la festa patronale dedicata a S. Paolo, dal fascino antico visto che risale fin dalla fine del 1600, e caratterizzata dalla preparazione dei pani votivi, dalle processioni fatte a spalle nude dai fedeli della vara del Santo e quella delle reliquie.
Avola, seconda domenica del mese di maggio, S. Sebastiano- La devozione di questa città al Santo martirizzato sotto Diocleziano è molto antica ed i festeggiamenti a Lui dedicati erano molto accesi in passato, tanto da richiedere un duro intervento ecclesiastico di censura visto che le processioni dei “nuri” erano davvero effettuate in forme troppo licenziose per esser associate al culto. Attualmente i viaggi dei “nuri” sono attuati ancora, ma essi sono obbligati a seguire la loro pratica vestiti con una tunica bianca ed una fascia rossa. Essi si uniscono alle donne e ai ragazzi vestiti di rosso per attuare il pellegrinaggio alle prime luci del giorno della festa per recarsi in Chiesa dove è conservata la Statua dedicata al Santo, per ripetere le loro invocazioni. Il pellegrinaggio è effettuato generalmente a piedi scalzi ed i fedeli portano con se dei fiori votivi, che poi saranno in parte depositati nelle tombe dei cari defunti.
Noto, ultima settimana di maggio, l’infiorata. Numerosi cortili, chiostri e vie cittadine sono abbelliti con quadri preparati con i petali di innumerevoli fiori e che ogni anno rappresentano un tema sociale, religioso e mitologico diverso. L’evento diventa occasione per l’assistere a numerosi momenti culturali rappresentati da concerti e rappresentazioni drammatiche e per visitare gli svariati monumenti barocchi presenti nella città.