Messina
Messina – Identificati in passato come Saturno e Cibele, come Zancle e Rea, come Kronos e Rea, i famosi giganti di Messina, sono tradizionalmente chiamati dai messinesi Mata e Grifone, due leggendarie figure della Messina medioevale. Durante la festa dell’Assunta alla processione della Vara dell’Assunta si affianca la tradizionale passeggiata dei due Giganti che attraversano le strade di Messina e raggiungono Piazza Duomo, stazionando poi in Piazza Municipio.
Il 14 agosto, vigilia della ricorrenza religiosa, i due giganti a cavallo che indossano entrambe una corazza di tipo classico, montati su carrelli con ruote gommate, vengono trainati per le vie della città (anticamente venivano portati a spalla). I Giganti durante tutto l’anno sono custoditi in un magazzino comunale. Molto interessante anche la composizione della Vara dell’assunta svolge scenograficamente il tema dell’Assunzione al cielo della Vergine, con una struttura piramidale. Nella parte inferiore della costruzione è rappresentata il trapasso della Madonna (la cosiddetta “Dormitio Virginis”), mentre nella parte terminale è raffigurato il Cristo che porge l’anima della Vergine all’Empireo. Le nubi terminali rappresentano i “sette cieli” cioè l’esaltazione del tema svolto dalla Vara. Un concetto, questo, rafforzato dalla presenza del Sole, della Luna, degli angioletti. L’altro momento è costituito dalla ‘spettacolare’ uscita dei Giganti per le vie della città con esibizioni di gruppi folkloristici e bande musicali e dalla folla di fedeli.
Provincia di Messina:
Caselvecchio, seconda domenica del mese di settembre; Sant’Onofrio. La festa inizia il giovedì a mezzogiorno con lo scampanio delle campane della chiesa dedicata al Santo, evento che si ripete nei tre giorni seguenti per otto volte al giorno in ore prestabilite. Il l sabato la cittadina si popola di variopinti fieranti come i coltellanti i pentolai, gli orefici, i merciai, i venditori di frutta secca, si prepara la tipica riffa di un grosso vitello. Il giorno della festa si ha la processione del mezzobusto del Santo che viene riposto in una macchina. Essa è compito dei devoti che prendono le aste della bara del Santo. La tradizione vuole che nel 1743 la peste imperversasse in tutta la provincia. Un messinese aveva portato un mezzobusto di legno raffigurante il Santo ed in città e la peste perse la sua virulenza; per riuscire a completare la statua, i cittadini donarono anche i propri monili in argento. Il mezzobusto è conservato e messo a disposizione per la devozione dei fedeli dal venerdì della seconda settimana di settembre fino al lunedì mattina. La devozione è dimostrata anche percorrendo in ginocchio la chiesa dedicata al Santo.
Giojosa Marea, 6 dicembre festa di S. Nicolò di Bari. Il Santo divenne patrono della città all’inizio del XVII secolo, quando il paese era afflitto da una carestia e la popolazione si salvò grazie all’arrivo di una nave carica di frumento; il capitano non accettò il denaro offerto dai cittadini; quando alcuni di loro si recarono a Bari e videro un’immagine del santo, notarono la notevole somiglianza il cui capitano della nave. La festa è organizzata grazie alle offerte raccolte dai frati che girano per il paese offrendo a loro volta le immaginette sacre del Santo e dei panetti. La festa dura tre giorni e prevede la processione della statua del santo, balli e fiere.
Alcara Li Fusi 24 giugno, festeggiamenti religiosi dedicati a S. Giovanni Battista dal collo mozzato, e festa del “muzzuni”. Già dal 13 giugno, quando si festeggia S. Antonio, le giovinette pongono dei chicchi d’orzo dentro ciotole inumidite e le conservano sotto le “quadrare” di rame al riparo dalla luce, per ottenere i “LAVURI” da donare alla dea Demetra i semi germogliati nella brocca di terracotta, che rappresentano i campi seminati in autunno e in inverno, che vengono alla luce germogliando in primavera. Per risalire ai riti del Muzzuni, ci si deve ricollegare a popolazioni giunte dalla Grecia, popoli agricoli alla ricerca di nuove terre da coltivare, con il culto per la Madre Terra Demetra. Il momento magico è il solstizio d’estate (in cui si chiude un ciclo e se ne apre uno nuovo. Momento culmine che gli antichi, praticavano nella celebrazione del Muzzuni, collegato esclusivamente al succedersi delle stagioni). Spogliati gli altarini del Battista, con le coltre lavorate a mano, bianchissime e ornate di angioletti e fiori, si rivestono con delle PEZZARE tessute al telaio di legno dai tipici disegni geometrici, con vasi di grano germogliati al buio perché prendano il colore dell’oro. Altro importante elemento è l’acqua, quale primario fonte per la vita stessa e quindi ricchissimo di dei da onorare. Il paese di Alcara cresce su una sponda di un fiume, chiamato Rosmarino per la presenza abbondante di questa pianta nel ciuffo del Muzzuni è presente un rametto di questa pianta, che col suo profumo aiutava le ninfe ad esorcizzare i misteri negativi della natura. Il cosiddetto muzzuni è una brocca abbellita con fazzoletti di seta e gioielli dalla quale fuoriescono delle spighe di grano. Come il Battista, la brocca è col collo mozzo, rivestito con un fazzoletto di seta e dalla quale spuntano steli di grano come in un rito magico propiziatorio.. Tali brocche sono posizionate in vari altarini presenti in tutta la città e che sono a loro volta abbelliti con dei tappeti dai colori sgargianti. La festa è un momento folkloristico molto allegro perché ci sono numerosi cantori che visitano i vari altarini cantando canzoni della tradizione popolare contadina.
Lipari – 13 febbraio e 24 agosto S. Bartolomeo: il momento commemorativo più caratteristico è il 13 Febbraio, poiché in questa data interviene la corporazione dei pescatori, una tra le più devote al Santo.
I festeggiamenti prevedono la processione per le vie cittadine del simulacro del Santo, con il coinvolgimento della banda musicale, e la vendita, un’asta pubblica, dello stendardo del Santo contenente le iscrizioni sacre. Chi se lo assicura ne diventa il custode fino all’anno successivo. Quest’ultima tradizione ha delle origini antiche ed equivaleva ad ottenere l’aiuto del santo ad esempio per assicurarsi una stagione di pesca fruttuosa.