Carnevale in Sicilia
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Giunge il Carnevale, sinonimo di festa, di sregolatezza e di allegria. Ci si mette in maschera, e forse in qualche caso si ha proprio per questo l’occasione di rivelare qualche aspetto della propria identità. Si abbandonano le maschere che quotidianamente si è costretti a dover portare – quando magari si è tristi ma ci si deve mostrare contenti- e si assumono quelle dei personaggi che si ritengono più affini al proprio stato d’animo. Forse è per questo che le maschere più note conservano sempre un misto di allegria e malinconia, perché è di questa ambiguità che si veste il Carnevale. L’associazione maschera e carnevale ha orgini antiche essendo la maschera utilizzata per simboleggiare le forze della natura o il mondo animale o ancora quello dei morti. Il termine stesso maschera sembra derivi da “mascka”, cioè strega o demone. È nel Medioevo che le maschere cominciano ad impersonare varie caratteristiche popolaresche e assumono aspetti di tipo caratteristico delle varie località. Il termine Carnevale deriva da “Carnem Levare”, cioè carne levare in riferimento al divieto di consumare carne durante il periodo quaresimale. Un tempo, i festeggiamenti del Carnevale partivano dal giorno dopo l’Epifania e duravano fino alla Quaresima; Oggi l’inizio del Carnevale può variare in relazione alle località in cui si svolgono i festeggiamenti, pertanto si hanno varianti che vedono l’inizio del Carnevale a Capodanno, all’Epifania, o alla Candelora, ma quasi ovunque termina il martedì prima delle Ceneri, cioè quaranta giorni prima di Pasqua. Le origini di questa festa sembrano essere antichissime e pare si possano ricollegare addirittura alle usanze degli antichi Egizi, che praticavano alcuni riti in onore della dea Iside, simbolo del perpetuo rinnovarsi della vita. Tuttavia l’associazione più ricorrente è con i “Saturnali” dei Romani- feste in onore di Saturno, che avevano inizio a metà Dicembre. Durante i Saturnali ci si dava a divertimenti senza freni per favorire i raccolti e a tale scopo, potevano essere trasgredite le leggi e le consuete norme che regolavano i rapporti sociali. Pertanto i Saturnali possono essere considerati la prima espressione della esuberanza carnevalizia.
In Sicilia il Carnevale presenta una tradizione molto antica. Le prime testimonianze relative a dei festeggiamenti del carnevale in Sicilia, si attestano ad alcune manifestazioni barocche avvenute a Palermo, che prendevano spunto da fatti reali. Risalirebbe al 1612 il primo Carnevale di Palermo. Voluto per la prima volta dal viceré D’Ossuna fu poi riproposto fino al 1741. Palermo dventava teatro di preziosi costumi barocchi, e di particolari commedie rappresentate in piazza, come quella dell’”Atto di Castello”, che si svolgeva nei rioni della Kalsa e dell’Albergheria, e che oggi possiamo ritrovare nella pantomima del Mastro di Campo di Mezzojuso. Le “Carrozzate”, sfilate delle carrozze patronali, erano d’obbigo e consentivano ai nobili di osservare da vicino l’euforia popolare, inoltre i numerosi teatri cittadini diventavano sede di allegri balli in maschera. Un successivo periodo di splendore per tali festeggiamenti si ebbe nel corso del 1800, quando divenne una occasione di festa amata dalla nobiltà, ma anche dal popolo, che in tale occasione festeggiava unitamente ad essa. Nel 1802, si vide addirittura la partecipazione del re Ferdinando Borbone alla festa popolare.
Alcune maschere caratteristiche siciliane, sono i “giardinara” ed anche quelle dei “briganti” e nella zona di Catania del “cavallacciu”. Altre maschere tradizionali esprimevano una parodia delle classi sociali cittadine come i “Dutturi” o i “Baruni”. Come per i morti o per l’epifania, ricorre ancora la figura emblematica della “Vecchia”. La “Vecchia di li fusa”, ad esempio simboleggia la morte del Carnevale, ed era specialmente diffusa presso Modica. I personaggi più caratteristici restano comunque lu “nannu” e la “nanna”, destinati ad essere bruciati scandendo la fine dei festeggiamenti. Lu nannu potrebbe essere retaggio dell’antico re dei Saturnali che è sopravvissuto nella figura del re del carnevale, che viene poi regolarmente bruciato per propiziare il “rinnovamento”. Generalmente su tratta di un fantoccio imbottito di paglia ed abbigliato da capo a piedi che morendo ha il ruolo di purificare e rigenerare la stessa comunità, pronta così ad intraprendere un nuovo anno sotto diversi auspici. Molte località presentano dei modo particolari di festeggiare il Carnevale. In molte di esse sopravvivono tradizioni antichissime, che non hanno ancora perduto i caratteri di originalità e che si sono arricchite con gli anni di piacevoli innovazioni. Di seguito sono riportate alcune delle manifestazioni più significative che per il periodo del Carnevale si svolgono in Sicilia.