Palazzolo Acreide

Nome Abitanti: palazzolesi
Popolazione (2011): 9.091
CAP: 96010
Provincia: Siracusa (SR)
Codice Istat: 089015
Codice Catastale: G267
Coordinate GPS (Lat Lng): 37.0618, 14.9041
Altitudine (m. s.l.m.): 670
Patrono: San Paolo Apostolo
Giorno festivo: 29 giugno
Altre informazioni


Palazzolo Acreide, a soli 45 Km da Siracusa, possiede poco meno di 10.000 abitanti, ed è posta a 670 m.s.l.m. Sorge a poca distanza dal sito dell’antica Akrai, colonia fondata nel 664 a C. dai Siracusani. Akrai occupava una posizione dominante, quindi è lecito supporre che fosse molto importante, per vigilare sul territorio circostante. Raggiunse il suo completo sviluppo ai tempi di Gerone II nel 275 a.C. circa.
Dopo la caduta di Siracusa, Akrai passa sotto il dominio romano e prende il nome di “Acre”. Dopo la parentesi bizantina come molte località siciliane, viene conquistata dagli Arabi intorno all’827 d.C. 

Duomo di Palazzolo Acreide

Gli Arabi tuttavia distruggono completamente Acre, che viene progressivamente abbandonata e per molto tempo il sito viene dimenticato. Si deve a T. Fazello uno studio che portò alla individuazione di Acre e successivamente, grazie alle ricerche di G. Judica si portarono avanti degli scavi che misero in luce l’antico centro nei primi decenni del 1800.
A poco a poco si svelò la grande ricchezza del sito che presentava un piccolo teatro del II sec a.C., e un Bouleterion dove si riunivano i cittadini illustri in assemblea. Si posero in evidenza anche le latomie, che presero il nome di Intagliata e Intagliatella, localizzate dietro il teatro, e i resti del Tempio di Afrodite. Altre latomie infine sono note come Templi Ferali, ed erano luoghi di culto. Il sito documenta infine, attraverso dei rilievi scolpiti nel calcare ai piedi del colle, di numero 12, il culto per Cibele, o Magna Mater. Tali rilievi vengono comunemente detti i “Santoni”.

Municipio - Palazzolo Acreide

Nel 1693 il terremoto raggiunse anche questo colle distruggendo tutte le case. Come molti centri della Sicilia orientale Palazzolo risorse, con la consueta veste settecentesca. Al nome Palazzolo nella II metà dell’800 si aggiunse Acreide, in riferimento all’illustre passato del sito.
La piazza principale è dominata dall’imponente facciata della Chiesa di San Sebastiano. Risale al 1721 ed è stata progettata da Mario Diamanti. Notevole anche il palazzotto municipale sulla stessa piazza. Altra importante Chiesa è quella di San Paolo, dalla facciata barocca, che contiene la statua del patrono, San Paolo. Poi da segnalare è anche la Chiesa Madre, di San Nicolò, con interno a tre navate e con una facciata fine ottocentesca. 

Chiesa dellìAnnunziata - Palazzolo Acreide

La chiesa più antica è quella dell’Annunziata, con un portale barocco di gusto spagnoleggiante. La chiesa dell’Annunziata è nota anche per aver posseduto il noto dipinto di Antonello da Messina, l’Annunciazione, adesso esposta al Museo Bellomo. L’opera infatti era stata commissionata ad Antomnello nel 1474 da G. Miuni proprio per la Chiesa dell’Annunziata. Lo stato acquistò l’opera nel 1903, quando venne definitivamente attribuita ad Antonello. Palazzolo è nota anche per la presenza della casa museo di Paolo Uccello, dove si può osservare una interessantissima raccolta di strumenti di tradizione contadina.

particolare

Palazzolo si inserisce nel più vasto complesso ambientale della Valle dell’Anapo, che essendo attraversata dall’Anapo, costituisce un luogo unico per flora, fauna e stratificazioni archeologiche. Questa è infatti l’area su cui sorge Pantalica, la più vasta necropoli mediterranea che conta più di 5000 tombe a grotticella.     
La cittadina è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità e la festa di San Paolo iscritta al REI registro delle eredità immateriali. C’è da dire che la festa di San Paolo non è l’unica… infatti a Palazzolo si festeggia con modalità spettacolari anche quella di San Sebastiano. 

È come se i due Santi fossero in competizione e le date sono ravvicinate (29 Giugno, 10 Agosto). Per entrambi i Santi c’è un appuntamento invernale ed uno estivo. Si fa festa a San Paolo con dei nastri colorati (‘nsareddi) molto coreografici lunghi 2 metri, che si lanciano da cannoncin posizionati in facciata alla “sciuta” del Santo, portato a spalla dai devoti. Contemporaneamente si sparano i mortaretti… La stessa benedizione dei pani (Cudduri di San Paulu), cui si attribuiscono delle facoltà miracolose assume toni solenni, anche se l’iniziativa più particolare è quella che vede i genitori alzare in alto dinnanzi al Santo, i propri bambini appena nati, spogliati dalle loro vesti, per propiziarne un futuro felice. Si contrappongono due quartieri, due condizioni e due ideologie. Si diventa Sampaulisi o sammastianisi. La guerra dei Santi di cui ha scritto Verga, ha certamente preso spunto da qui.