La Cefalù Normanna
- La Rocca di Cefalù
- Osterio Magno
- Mura megalitiche
- Il Municipio
- Lavatoio medievale
- Il Duomo
- Tra storia e mitologia
- La Cefalù Normanna
- Museo Mandralisca
Cefalù fu teatro di feroci combattimenti svoltisi per il suo predominio in diverse epoche: nel 396 a.C. fonti storiche riportano che Cefalù concluse un trattato di pace con il Cartaginese Imilcone, presto fu sottomessa da Dionisio e nel 307 da Agatocle, conobbe in seguito anche la conquista da parte dei Romani che se ne impossessarono nel 254 a.C., Cefalù divenne poi Diocesi bizantina e nell’858 fu conquistata dagli Arabi. Nel 1063, la conquista Normanna.
Posta al limite tra la parte occidentale e la parte orientale della Sicilia, Cefalù rappresentava infatti, un’importante caposaldo per la conquista dell’intera isola. La conquista della Sicilia da parte dei Normanni, era iniziata nel 1061 con la vittoria sui Saraceni a Messina. Nel 1072, dopo anni di assedio Ruggero il Normanno conquista anche Palermo. Con la dominazione Normanna, Cefalù entra a far parte del vasto disegno politico di “rifondazione” cristiana che il Conte Ruggero volle attuare in Sicilia. Alla chiesa di Cefalù venne attribuito un vasto territorio di influenza con il ripristino del Vescovato (che già esisteva in epoca bizantina). Ruggero, che morì a Mileto nel 1101, fu rispettoso delle tradizioni culturali dell’isola e portò avanti riforme che furono poi attuate da suo figlio, Ruggero II.
Nel 1112 inizia il governo di Ruggero II che nel 1127, unì sotto il suo potere la Sicilia e la Puglia e assunse per sé il titolo di Re. Con Ruggero II, Cefalù iniziò ad assumere quell’aspetto tipicamente normanno che ancora oggi riconosciamo.
Una leggenda narra che Ruggero in viaggio da Salerno a Palermo, coinvolto da una terribile tempesta nel mare fece il voto che, se fosse riuscito a restare in vita, avrebbe innalzato un tempio maestoso al Salvatore… E fu così che, il 7 Giugno del 1131 si dette inizio alla costruzione della sontuosa Cattedrale.
La Piazza antistante il Duomo si configurava in posizione baricentrica rispetto all’intero abitato e il Duomo, per la presenza dei camminamenti merlati e delle torri dava l’impressione di essere, oltre che Tempio meraviglioso, anche un apparato difensivo. La sensazione da parte del cittadino della presenza divina si percepiva così insieme alla sensazione della tangibile protezione dell’uomo…. Quell’uomo è Ruggero, che con la costruzione della Fortezza-Cattedrale, ha probabilmente voluto trasmettere questo messaggio rassicurante ai suoi sudditi.
Una incisione del 1645 mostra l’accesso alla città dalla Porta di Terra che si apriva sulla Platea Magna, (attuale corso Ruggero), che divideva l’antico abitato in due parti ben distinte: quella ad est, caratterizzata dal quartiere Crucidda – Francavilla che si articola, dalle falde della Rocca al Corso Ruggero in una sequenza di stradine tortuose ed irregolari dalla tipica impronta medievale e, quella ad ovest caratterizzata dalla presenza di stradine dal tracciato regolare che scendono dal Corso Ruggero verso il mare.
Nell’incisione, in alto a sinistra si può inoltre vedere lo stemma cittadino che raffigura tre pesci intorno ad un pane, sormontati da un Cristo benedicente che tiene in mano il mondo.
Questo stemma, oltre a mostrare quelle che sono state le principali fonti di sostegno dell’economia di Cefalù, è senz’altro ricco di valenze simboliche: il pane è infatti simbolo dell’Eucarestia mentre il pesce per i primi Cristiani, era proprio il simbolo di Gesù Cristo.