Bagheria
Nome Abitanti: bagheresi
Popolazione (2012): 54.257
CAP: 90011
Provincia: Palermo (PA)
Codice Istat: 082006
Codice Catastale: A546
Coordinate GPS (Lat Lng): 38.08333, 13.5
Altitudine (m. s.l.m.): 78
Patrono: san Giuseppe
Giorno festivo: 19 marzo
Altre informazioni
Bagheria, secondo centro urbano dell’area metropolitana di Palermo, è una bellissima “città d’arte”, situata sul lato orientale della Conca d’Oro in favorevolissima posizione, tra i monti e il mare. Rinomata per i suoi palazzi settecenteschi e per le sue sontuose ville nobiliari, Bagheria presenta numerosi centri culturali di notevole interesse, tra i quali spiccano la Galleria Civica “Renato Guttuso” ed il Museo del carretto siciliano a Villa Cattolica, la Biblioteca comunale a Palazzo Cutò, Museum, Osservatorio di Arte Contemporanea in Sicilia e la Fondazione Ignazio Buttitta. Il territorio bagherese ospitò insediamenti umani fin dal V sec. a.C., ma fino alla metà del 1600 si persero le tracce di successive colonizzazioni. Unica eccezione sono le torri rustiche presenti nelle campagne risalenti al 1400, generalmente a sezione quadrata, che avevano una funzione di difesa delle comunità contadine e delle sorgive.
Nel 1600 si ha la prima determinante trasformazione del paese, dovuta all’acquisto dei terreni da parte di alcuni rappresentanti della nobiltà palermitana. A ciò seguirà nel 1700 la costruzione di lussuose ville suburbane dal tono aulico per l’imponenza d’impianto e la qualità dei materiali Nel 1769, Salvatore Branciforti, traccia il piano regolatore della nascente Bagheria e progressivamente si sviluppa l’abitato, fino a determinare lo schema attuale della cittadina Tra le varie importanti ville di Bagheria quali quelle di Butera, di Valguarnera, di Ramacca, di Villarosa la più nota è senz’altro Villa Palagonia, a causa delle 62 bizzarre sculture mostruose, volute dal principe Ferdinando Francesco Gravina di Palagonia nel 1715. Villa Palagonia già nel Settecento, viene visitata da illustri viaggiatori, che la considerano come il luogo “più originale che esiste al mondo e famoso in tutta Europa”. La sua costruzione ebbe inizio nel 1715 per volere di Ferdinando Gravina e Crujllas, V principe di Palagonia. Per la progettazione di questa residenza di villeggiatura fu incaricato il frate domenicano Tommaso Maria Napoli.
Nel 1737, con la successione di Ignazio Sebastiano Gravina, erede del padre Francesco Ferdinando, iniziano i lavori per la realizzazione dei corpi bassi che circondano la villa; Molto particolare è lo scalone a doppia rampa, realizzato in pietra calcarea, sotto il fastoso principesco stemma della famiglia Gravina. Al piano nobile, si accede da un vestibolo ellittico fatto affrescare con scene raffiguranti le fatiche di Ercole, in omaggio al nuovo gusto di fine settecento. La “Galleria o Sala degli specchi” ha un soffitto interamente ricoperto da specchi, con dipinti raffiguranti una balaustra con sovrastante cielo e fantastici uccelli. Le pareti di questa grande sala sono adornate con finissimi marmi, con vetri colorati e da altorilievi marmorei rappresentanti il fondatore della villa e il nipote committente dei “mostri” con le rispettive mogli. Sul pavimento un accurato disegno in marmo policromo del Settecento siciliano. Da questo ampio salone si accede alla sala della cappella e, di fronte ad essa, attraversando la “Sala degli specchi” si giunge nella sala del biliardo. Dalla sala ovale d’ingresso si giunge anche negli appartamenti privati della villa, oggi non visitabili che sono costituiti da una serie di sale poste in “enfilade”.
Nel 1885 la villa fu acquistata dalla famiglia Castronovo che ancora oggi, grazie ai suoi eredi, rende possibile la visita ad uno dei più straordinari monumenti della civiltà barocca europea.