Mura megalitiche

Le mura megalitiche
Le mura megalitiche

Le antiche fortificazioni, denominate mura megalitiche e databili non prima del V sec. a.C., realizzate con grandi blocchi impostati a secco sono dell’imponente spessore di tre metri.
Esse richiamano alla nostra mente l’impressione avuta di Cefalù dal geografo Edrisi, che descriveva l’antica “Galfudi”, nel “libro di Ruggero” come una: “fortezza fabbricata sopra gli scogli contigui alla riva del mare”. In concomitanza ai lavori di restauro della cortina megalitica eseguiti nel 1985-88 nel tratto di mura meglio conservate, e cioè tra porta Giudecca e capo Marchiafava, si è riportato alla luce il paramento interno delle mura a grossi blocchi di calcare “a lumachelle”. La zona, nell’ambito dell’intervento, è stata riqualificata come un museo all’aperto; con esso si è voluto restituire un pezzo importante di quella che è la memoria storica della città.
Un “doccione”, ritrovato in questo tratto di mura, contribuisce a donare un altro elemento per la ricostruzione della struttura urbana della Cefalù antica. L’invaso del doccione è infatti orientato come le strade ellenistiche venute alla luce in seguito ai lavori di restauro eseguiti presso l’abside del Duomo e nella Casa Comunale.