L’isola di Ortigia
L’isola di Ortigia, ricca di bellissimi palazzi e chiese ha il suo cuore nella Piazza Duomo, caratterizzata dalla forte presenza del Duomo di Siracusa splendido esempio di architettura barocca che sorge sui resti dell’antico tempio dorico dedicato ad Athena, fatto costruire nel V° secolo a.c. dal tiranno Gelone.. Edificato nella parte più alta di Ortigia, dell’antico tempio, che contava 14 colonne laterali e 6 frontali, sono ancora visibili alcune colonne del peristilio e parte dello stilobate.
I primi cambiamenti del tempio di cui si ha notizia, avvennero nel VII° secolo d.c., quando il vescovo Zosimo lo trasformò appunto in basilica cristiana. Le colonne del peristilio vennero però conservate chiuse in una cinta muraria, e vennero aperti in ciascun lato della cella degli archi in modo da ottenere una basilica a 3 navate con un nuovo orientamento. In epoca normanna, il Duomo subì ulteriori trasformazioni con l’innalzamento dei muri della navata centrale e l’apertura di finestre nei muri perimetrali, inoltre le absidi vennero ricoperte di mosaici.
In seguito al terremoto del 1693 la Cattedrale subì profonde trasformazioni: vennero distrutte le absidi laterali, venne costruito il presbiterio al posto dell’abside centrale e la Cappella del Crocifisso (abbattendo una parte delle colonne doriche), al posto dell’abside meridionale.
La facciata barocca, interamente distrutta dal terremoto, venne ricostruita tra il 1728 ed il 1753 su disegno dell’architetto trapanese Andrea Palma. Decorano il prospetto principale le statue raffiguranti la Vergine del Piliere al centro, Santa Lucia a destra, San Marziano a sinistra, opere dello scultore palermitano Ignazio Marabitti (1757).
Dello stesso Marabitti sono le 2 statue di San Pietro e San Paolo che affiancano la gradinata. Lungo la navata laterale destra si aprono diverse cappelle. Tra queste da visitare vi è il Battistero, con fonte battesimale costituito da un vaso marmoreo ellenistico adorno di sette leoncini in bronzo del XIII° secolo, e la Cappella di Santa Lucia, costruita nel XVIII° secolo, che ospita un altare decorato da un paliotto argenteo di Decio Furnò (seconda metà del XVIII° secolo) sul quale è posta la nicchia che accoglie il simulacro argenteo di Santa Lucia (Padrona della città), opera del palermitano Pietro Rizzo (1599).
Più avanti vi è la Cappella del Sacramento voluta, nel XVII° secolo, dal vescovo Torres ed attribuita a Giovanni Vermexio.
La cappella, a pianta poligonale, presenta una volta a botte con un ciclo di affreschi di Agostino Scilla (1657) e ospita sull’altare un ciborio di Luigi Vanvitelli (1752). Dal fondo della navata destra si passa alla Cappella del Crocifisso, fatta edificare, a pianta rettangolare, dal vescovo Fortezza sul finire del XVII° secolo. Uscendo dalla cappella si passa al presbiterio, distinto in due parti: la tribuna ed il coro. L’altare maggiore, di età barocca, attribuito a Giovanni Vermexio, ha per mensa un blocco dell’architrave del tempio, crollato col terremoto del 1693. Sull’altare vi è una tela raffigurante la Natività della Vergine.
La Fonte aretusa unisce il fascino del mito alla bellezza di questo angolo del centro storico; Secondo il mito, la ninfa Aretusa per sfuggire al fiume Alfeo si gettò in mare dalle coste dell’Elide e ricomparve sotto forma di fonte; ma Alfeo, la raggiunse e mescolò le proprie acque con le sue. E’ una sorgente d’acqua dolce, legata alle più antiche origini della città e celebrata nell’antichità da Pindaro e da Virgilio, sgorga in un caratteristico bacino piantato a papiri ed ospita alcune anatre.
L’attuale sistemazione entro un bacino circolare, è del 1843.
Sempre ad Ortigia, troviamo il Palazzo Bellomo costruzione sveva risalente al XIII sec. e rimaneggiata nel XV sec. Ospita la Galleria Regionale che comprende una sezione con sculture paleocristiane, bizantine, medioevali e rinascimentali e la pinacoteca, con tavolette italo-bizantine e slavo-bizantine dei secc. XV e XVIII tra le quali il trittico della scuola Stroganov, dipinti dei secc. XIV – XVIII ed in particolare il S.Lorenzo attribuito a Lorenzo Veneziano e l’Annunciazione di Antonello da Messina. Argenterie, paramenti sacri, mobili, stoffe, oreficerie, ceramiche, terrecotte, planimetrie, ecc… completano la collezione. Tra le opere d’arte provenienti dalla Chiesa di S.Lucia transitoriamente depositate presso la Galleria Regionale a Palazzo Bellomo, sono da segnalare due Crocifissi su tavola di cui uno del ‘400 ed uno del ‘200 ed il “Seppellimento di S.Lucia” del 1609 ad opera del Caravaggio. Oltre al Bellomo, notevoli sono i palazzi Beneventano e Vermexio.
All’estremità dell’isola di Ortigia si eleva il castel Maniace, fortezza in forma di Palatium la cui costruzione si deve a Federico II di Svevia ma che prende il nome dal generale bizantino che nel 1038 riconquistò Siracusa. Ha la struttura duecentesca a pianta quadrata con torri cilindriche angolari. Notevole il portale d’ingresso di forme gotiche, fiancheggiato all’origine da due pregevolissime sculture bronzee di arieti, di cui uno è ancora esistente ed esposto al museo Salinas di Palermo.
Sull’altopiano dell’Epipoli, con il mastio ed il recinto, il Castello Eurialo è una imponente opera militare dell’epoca greca, costruita da Dionisio il Vecchio dal 402 al 397 a difesa dei Cartaginesi. Sotto il Castello si estende un sistema di strutture sotterranee con gallerie per lo spostamento a sorpresa delle truppe, cisterna per il rifornimento idrico e pozzi di aerazione e illuminazione colossali.