Palermo: dalle origini ai Bizantini
Le particolari caratteristiche climatiche e la fertilità del suolo, favorirono la frequentazione del territorio noto come “Conca d’oro” già in tempi antichissimi. Era già allora un paesaggio ricco di vegetazione e con fiumi e sorgenti, esteso tra il mare Tirreno e i monti che la circondavano. Nel Paleolitico superiore, importanti incisioni rupestri testimoniano l’elevato grado di espressività raggiunto dalle popolazioni indigene. Presso la zona della Conca d’oro nel periodo della cultura eneolitica invece sono già riconoscibili nuclei abitativi.
Quando i Fenici (popolazioni che provenivano dalla fascia costiera ove è posto l’attuale Libano), scelsero questo luogo trovarono quindi un territorio già densamente abitato e decisero di stanziarsi nell’area che poi costituì il primo nucleo della città di Palermo. I Fenici nel VIII-VII sec. a.C. fecero di Palermo uno dei capisaldi dell’isola. Dallo storico Tucidide apprendiamo che questi navigatori, dopo avere “occupato i promontori sul mare e le isole vicine alla Sicilia” per avere scambi commerciali con le popolazioni residenti, decisero di stanziarsi a Mozia, Palermo e Solunto quando i Greci cominciarono a “giungere in gran numero per mare”.
Verso la metà del VII sec., Panormos copre una lingua di terra compresa tra i fiumi Kemonia e Papireto. Sono tuttora chiaramente distinguibili il tracciato dei due corsi d’acqua, il Kemonia a meridione ed il Papireto a settentrione, che circondavano il nucleo originario della città (VII sec. a.C.), e che, scorrendo, contribuirono a formare, nei secoli, l’insenatura del porto come oggi lo vediamo. Palermo presentava inoltre due parti ben distinte fra loro la Paleopoli posta nella parte più alta, dove ora si trova il Palazzo dei Normanni, e la Neapoli che era posta più in basso. Ancora oggi, la zona ora compresa tra le vie Celso, Biscottai e via Roma, porta l’antico nome arabo di Cassaro, Al Kassar, a testimonianza del fatto che proprio in questo luogo si sviluppò il primo nucleo fortificato della città antica. Diodoro Siculo narra che nel 409 a.C. Ermocrate siracusano “saccheggiò il territorio dei Panormiti… ne uccise cinquecento e costrinse gli altri a rinchiudersi dentro le mura”.
Palermo dunque, già dall’ultimo scorcio del V sec. a.C. era dotata di una cinta muraria capace di difendere i suoi abitanti. solo nel III sec. il nucleo più antico della città venne chiamato Paleopolis, per distinguerlo dalla parte della Neapolis, che invece si estendeva tra il muro orientale della parte antica e il mare. Paleopolis e Neapolis erano circondate da possenti mura il cui tracciato si può rintracciare in via del Bastione, piazza Vittoria, via Schioppettieri, via Venezia, via Candelai, piazza Papireto e piazza Indipendenza. Tale tracciato si conservò in età romana e bizantina e ne restano alcuni tratti in piazza Bellini, cioè sotto San Cataldo, in corso A. Amedeo, in via Celso e via Biscottai.
Panormos, era una città dove convivevano armonicamente etnie diverse (la fenicio-punica, la greca e l’indigena) e, giardini orti e frutteti, la circondavano… con la dominazione romana, che fece diventare Panormo una colonia nel 20 a.C., a questo crogiuolo di etnie si aggiunsero anche i latini. La dominazione romana ha inizio dal 254 a.C. Successivamente alla conquista da parte dei romani, i Cartaginesi tenteranno di riconquistare la città, prima con Asdrubale nel 252 a.C. e poi con Amilcare Barca nel 247.Risalgono ai romani gli splendidi mosaici trovati a centro della Piazza Vittoria, a Villa Bonanno. Questi mosaici testimoniano lo stato di benessere della città anche se le campagne cominciarono a subire un processo di spopolamento. In questo periodo si assisterà infatti ad un disgregamento dello spazio agricolo a favore di una prima configurazione del tipo latifondo.
Dopo i romani fu la volta delle invasioni dei Vandali cui corrispose un vuoto politico-amministrativo. Di questo periodo buio si conosce ancora poco. Nel 440 la città venne conquistata da Genserico e nel 476 da Odoacre. Nel 494 fu la volta di Teodorico. In questo periodo a Palermo si ebbe un periodo di crollo demografico e di crisi economica. La conquista nel 536 da parte di Belisario, segnò l’inizio del dominio dell’impero romano d’oriente.
La Sicilia diventa una provincia bizantina e si assiste ad un diffuso malessere di tipo economico ereditato in parte dalla precedente amministrazione romana e amplificato dall’incertezza dei commerci via mare e dall’eccessivo fiscalismo. Con Gregorio Magno si ha l’insediamento in città della principale comunità ebraica della Sicilia. Questo è il periodo delle fondazioni gregoriane… il Monastero di San Teodoro, la basilica di Santa Maria nell’area della Cattedrale e varie chiese ipogeiche fuori dalle mura sud orientali come Sant’Ermete, San Michele Arcangelo e San Pancrazio documentano tali attività costruttive. Infine le catacombe, scoperte nel 1785 fuori da porta d’Ossuna, sono molto estese e databili al IV-V secolo.