Paternò
Nome Abitanti: paternesi
Popolazione (2012): 47.870
CAP: 95047
Provincia: Catania (CT)
Codice Istat: 087033
Codice Catastale: G371
Coordinate GPS (Lat Lng): 37.56667, 14.9
Altitudine (m. s.l.m.): 225
Patrono: santa Barbara e
san Vincenzo martire
Giorno festivo: 4 dicembre
Altre informazioni
Dominata da una rupe basaltica che reca in sè il Castello e la Chiesa di S. Maria dell’Alto, vanta origini normanne, seppure, scavi archeologici effettuati in un’area vicina alla attuale cittadina documentano che la zona fu abitata già nell’era neolitica e durante l’età del bronzo. Alcuni storici sostengono la corrispondenza di Paternò con l’antica “Ibla Gaelatis ” che si sviluppo’ sulla sommità della rupe dove successivamente i normanni edificarono il castello sul colle di Paternò. Reperti di età preistorica, greca, romana, bizantina e normanna, documentano il sovrapporsi delle varie culture che si sono succedute a Paternò. I normanni lasceranno alla città vari segni del loro passaggio come il Castello edificato da Ruggero II nel 1072.
Rifatto nel 1335, e recentemente restaurato il Castello di Paternò è molto ben conservato. Per mezzo di scale ricavate nello spessore dei grossi muri si sale al primo piano, dove si trova la grande sala d’armi, illuminata da quattro bifore, al secondo piano, un grandissimo salone che prende luce da due grandi bifore, e alla terrazza superiore, si ammira il panorama dell’Etna, della piana di Catania, della valle del Simeto e di Centuripe. Nella Cappella del Castello vi sono dei disegni a tempera che risalgono alla metà del XIII secolo, in corso di restauro.
Fino alla caduta del feudalesimo in Sicilia (1812) il Castello è stato proprietà di vari conti e principi. Sotto i Moncada è stato adibito a carcere, dove i prigionieri, fino al 1860 hanno lasciato i loro ricordi nei graffiti. Successivamente è divenuto proprietà del demanio, dei Borboni e al Comune di Paternò; nel 1958 passa alla Regione siciliana per essere restaurato ed adibito a museo. Altre emergenze architettoniche sono: il convento con la chiesa di S.Francesco, la chiesa S. Maria dell’Alto con scalinata settecentesca, la chiesa S. Maria di Josaphat, costruita dalla contessa Adelasia nel 1092. Nella città bassa sono situati la torre merlata dei Falconieri (XIV sec.), la chiesa della patrona S.Barbara, il Pantheon.
Durante la seconda guerra mondiale, il 14 luglio 1943, Paternò ha subito bombardamenti aerei, che causarono oltre quattromila vittime, e numerose distruzioni per cui nell’immediato dopoguerra fu iniziata l’opera di ricostruzione del paese con espansioni urbanistiche notevoli fuori della vecchia città, e successivamente nasceva nella zona Ardizzone una nuova città ed una galleria d’arte moderna, che ha ospitato mostre di artisti di valenza internazionale. Negli ultimi anni sono state valorizzate le tradizioni artigiane con mostre permanenti nella città e presso il castello Normanno sulla pietra lavica ceramizzata e sul cotto etneo.