Expo’ di Siviglia
Si parla tanto di grandi eventi come l’expo’ di Siviglia quando essi sono in corso o in via di preparazione, ma poi spesso si tralascia di documentare gli sviluppi futuri delle aree e degli edifici progettati nell’ambito di tali esperienze, quando si abbassano i riflettori e con essi l’interesse del pubblico. L’Esposizione Internazionale di Siviglia, ebbe luogo dal 20 aprile al 12 ottobre del 1992 nell’ambito del cinquecentenario dell’impresa di Colombo. Per l’expo fu scelta l’area, allora libera di fronte il nucleo storico della città, sulla grande isola della Cartuja, sito questo dove abitò lo stesso Cristoforo Colombo.
L’idea fu da subito quella di destinare successivamente le strutture espositive a centri di attività permanenti, per favorire il rilancio dell’economia del luogo, pertanto i padiglioni furono pensati fin dall’inizio per una loro futura nuova funzione e per una durata nel tempo diversa da quella che tradizionalmente si ipotizza per delle strutture espositive effimere. Per meglio capire quale sia stato l’impegno in termini economici e di lavoro profuso è bene ricordare che l’expo’ fu un evento che vide 650.000 mq di esposizione, 5 ingressi, 5 aree espositive, 101 padiglioni di cui 95 nazionali e 6 padiglioni a tema, 21 teatri e un auditorium, 77 bar, 105 ristoranti, 53 uffici informazioni, 22 uffici per oggetti smarriti e persone smarrite, 12 sportelli bancari 120 km di cavi elettrici, 36 km di cavi telefonici, 32.616 alberi, 50.000 mq di ombra, 117 fontane, 150.000 mc di acqua potabile e 100.000 mc di acqua presa dal Guadalquivir al giorno, tutto ciò per 110 nazioni partecipanti.
Inoltre per potenziare la circolazione in vista dell’evento furono costruiti due ponti, 15 aree di parcheggio, 9 linee di autobus, un treno sopraelevato su monorotaia.
Dopo circa 10 anni dallo smantellamento dell’expo’, si osserva che alcune aree della sede dell’Expo’ sono state ristrutturate in vari parchi a tema. Come ad esempio l’Espacio Cultural Puerta Triana, a sud del vecchio convento di Santa Maria, sta emergendo quale parco tematico culturale di musei e mostre didattiche e il Parco dell’Isla Magica aperto nel 1997, che comprende il Pabellòn de Espana e il Pabellòn de Andalicìa, e dove sono riprodotti i viaggi e le imprese degli esploratori che lasciarono Siviglia nel XVI secolo alla scoperta del nuovo mondo e il Pabellòn de la Navigatiòn accentra le sue mostre su mare e navigatori. Il lato ovest dell’area dell’Expo’ comprende Il Parque Cientìfico y Tecnologico.
La Calle Leonardo da Vinci e le strade di servizio ospitano interessanti edifici ora parte del Centro di Commercio Mondiale Andaluso, che appartengono a società. Edifici a sud e a est del Parque Alamillo fanno parte dell’Università e inoltre lo sfortunato Pabellòn de los Descrubimientos, che prese fuoco prima dell’apertura dell’Expò nel 1992, verrà ricostruito e ospiterà un museo di scienza popolare. C’è da osservare però che le linee di collegamento sono ancora carenti e le iniziative sono ancora scarsamente prive di collegamento tra loro, ma molto già e stato fatto e tutto ciò può, nell’ottica di un suo ulteriore sviluppo, rappresentare un buon esempio di recupero di aree, vaste come quella della Cartuja.