Carlo Zanni
Carlo Zanni nato a La Spezia nel 1975, è attivo a Milano e a New York e, ormai da anni, opera mescolando mezzi d’espressione diversi, come la pittura, l’installazione, l’arte della rete.
Artista poliedrico, Zanni, svolge la sua particolarissima ricerca e si dimostra un instancabile innovatore, non solo delle arti digitali, ma del modo di comunicare i messaggi attraverso l’arte. Agli esordi, realizza anche quadri ad olio rivolti alla riproduzione di ciò che lui considera essere il paesaggio contemporaneo, che identifica nel desktop. Successivamente rivolge la sua attenzione ai paesaggi dei videogame e ne fa un mezzo di espressione senza snaturarne le caratteristiche.
Le sue opere hanno conosciuto spazi espositivi di pretigio come il Museum of Contemporary Art di Chicago, la Galleria Sala 1 a Roma il New Museum di New York, il Gavin Brown’s Enterprise at Passerby e il Chelsea Museum sempre a New York. L’Analix Forever Gallery di Ginevra e l’Institute of Contemporary Art di Londra, che gli ha dedicato nel 2005, una retrospettiva. Nell’ambito di tale retrospettiva è stata prodotta una pubblicazione, Vitalogy, che comprende quei lavori di Zanni, (come la scultura network-based Altarboy, i paesaggi economici di eBay Landscapes e i ritratti in forma di cookies e icone del desktop), che maggiormente lo hanno portato alla notorietà.
Una delle sue ultime creazioni –Average Shoveler- commissionata dal tandem Rhizome/New Museum, conduce a riflettere sulla società nell’era dell’informazione… Un paesaggio innevato dell’East Village di New York, un uomo che corre sulla strada e ogni tanto si ferma per spalare la neve. La sua corsa è di tanto in tanto interrotta da un passante, che lo informa della notizia del giorno, che tuttavia sembra non scuoterlo, e l’omino continua la sua corsa e quello spalare la neve che si potrebbe paragonare ad uno “zappare nell’acqua”. L’omino rappresenta il cittadino medio dell’età dell’informazione, i fiocchi di neve sono le immagini d’attualità che quasi esplodono dentro la sua mente. Sia le immagini che le notizie fornite dai passanti, sono tratte in tempo reale da un noto motore di ricerca. L’azione di spalare la neve indica un volersi liberare da quel sovraccarico di informazioni che oggi tendono a sommergere l’uomo contemporaneo. Il gioco ha un amaro risvolto: non consente di vincere. L’omino continuerà a combattere inutilmente contro la neve che continuerà a cadere.
Ma una vera e propria svolta Zanni la opera con un altro interessantissimo e recentissimo lavoro (è stato presentato il 3 agosto 2006 presso lo spazio per l´arte contemporanea “La Rada” nell’ambito del 59° Locarno International Film Festival), è un cortometraggio su Internet che viene costantemente modificato dal flusso dei dati degli utenti stessi del film. Il cortometraggio dura 2 minuti, all’interno dei quali Zanni mescola due diversi generi, il cinema e la net art. Su Internet il film attraverso l´intervento degli utenti, restituisce quotidianamente una sua nuova versione. È come se si trattasse di un film vivente, che muta con il mutare dei dati degli spettatori, così come sono rilevati da Internet.
Le visite sono infatti rilevate da Google Analytics – programma utilizzato per monitorare le modalità di interazione degli utenti con il sito-. Le statistiche poi inviate al server sono utili alla nuova versione del film che viene ripubblicato on-line. Il film si avvale inoltre della colonna sonora di Gabriel Yared e delle parole di John Haskell. Tratta della malattia del protagonista (Ignazio Oliva), visivamente identificabile da macchie scure che lentamente gli ricoprono il corpo, che nasce e si evolve a causa del successo determinato proprio dal numero dei visitatori del sito del cortometraggio. La disposizione e la quantità delle macchie variano infatti di giorno in giorno, in relazione alla quantità dei visitatori. Vi è dunque non solo un intervento diretto nella realizzazione dell’opera da parte dell’utente, ma anche un coinvolgimento di tipo emotivo che mira a sollevare gli stati d’animo dell’utente che, una volta compreso il meccanismo cui ha partecipato si sente utilizzato, e non “utilizzante”. Inoltre il continuo mutare del cortometraggio in relazione all’intervento del visitatore ci spinge a riflettere su tanti altri temi, come quello dell’intervento dell’uomo sul paesaggio. Attraverso queste dinamiche artistiche Zanni si impone nel panorama artistico contemporaneo come autore capace di far riflettere, utilizzando mezzi nuovi, mescolandoli, spinge il fruitore ad interrogarsi e a partecipare attivamente dell’esperienza dell’arte.