Lecce, città di pietra e di luce
Alla fantasmagorica presenza di elementi decorativi, desunti da un repertorio iconografico d’origine pagana e cristiana, alla fantasia degli architetti e alla capacità di intagliare dei maestri scalpellini si deve l’esuberante e meravigliosa euforia del barocco di Lecce. Barocco unico nel suo genere, decorativo, non strutturale, ma perfettamente aderente all’identità del luogo attraverso il rimando ad elementi tradizionalmente presenti nel contesto salentino.
Il barocco leccese è caratterizzato da forme allegoriche, da frutti come l’uva e il melograno e da complicati intrecci floreali che rimandano al territorio pugliese e alla sua abbondanza di frutti. Tutto sembra voler celebrare l’abbondanza dei doni che Dio ha profuso sulla terra, una lode fatta di pietra intagliata disegnata dalla luce. La capacità di lavorare magistralmente la pietra leccese, da parte dei maestri scalpellini e la pietra stessa, calcarea e duttile, dal colore chiaro capace di accendersi di caldi riflessi al tramonto del sole, hanno senza dubbio concorso alla realizzazione dei capolavori architettonici della città.
Il barocco leccese, staccandosi dal ceppo originario romano assume, come del resto anche in Sicilia, caratteri propri. La bellezza del barocco leccese sta infatti tutta nella sua peculiarità derivata da una tendenza straordinaria al fasto dell’apparato decorativo. L’effetto sorpresa, che a Roma è ottenuto attraverso il gioco dei volumi, qui si ottiene attraverso una ridondanza delle ornamentazioni, che la perizia delle maestranze rende straordinarie. Il resto dell’effetto deriva dalla luce, luce forte e chiara del sud, che rende possibile agli osservatori cogliere i particolari espressi nelle superfici attraverso passaggi chiaroscurali a volte nitidi a volte volutamente sfumati.
Una connotazione particolare assume la colonna, che appare nei portali d’ingresso oltre che nell’interno di varie chiese, realizzata nella forma “tortile”, di forte valenza simbolica. Tali colonne invitano simulati elementi vegetali a svilupparsi su di esse in senso elicoidale, conferendo ancor più il valore dinamico del salire verso il cielo. Altri elementi decorativi sono quelli floreali, ma anche cornucopie e canestri di frutti che rimandano alla prosperità e all’abbondanza.
Il barocco dilaga anche nei palazzi, che rivalutano in senso decorativo anche le semplici mensole dei balconi, che presentano elementi zoomorfi, molto espressivi che vivacizzano i percorsi delle stradine del centro.
Il capolavoro del barocco leccese è la Basilica di Santa Croce che stupisce chiunque giunga ad osservarla, per la bellezza della sua facciata, che appare come un merletto di pietra. Completata da G. Zimbalo, la chiesa venne progettata dal Ricciardi (1549), architetto locale che seppe raggiungere con quest’opera la massima espressione del barocco leccese. Questo straordinario capolavoro architettonico oggi necessita di attenzione e cura. Infatti pare che alcune parti dei cornicioni aggettanti abbiano recentemente subito dei distacchi, che, seppure di lievissima entità, ci ricordano che il patrimonio del quale disponiamo può andare incontro al degrado.
Il complesso monumentale di Piazza Duomo, mostra la Cattedrale (del 1659) fiancheggiata da uno svettante campanile ideato da G. Zimbalo nel 1661 alto ben 70 metri, e rappresenta senza dubbio un ulteriore elemento di attrazione per questa splendida cittadina che a buon diritto vanta la denominazione di “Firenze del sud”.
Un cenno merita infine l’antica arte della cartapesta che a Lecce offre esempi di pregevolissima fattura e un mercato ancora vivo e dinamico. Ancora oggi questa preziosa capacità viene infatti tutelata ed espressa ed è possibile acquistare prestigiosi manufatti in cartapesta dopo averne osservato i procedimenti lavorativi. L’arte della cartapesta si è perlopiù concentrata nei soggetti sacri e sposandosi allo spirito barocco, ha consentito la realizzazione di numerose opere artistiche cariche del dinamismo tipico di quell’epoca.
Altri oggetti da comprare a Lecce sono i deliziosi oggetti in pietra leccese, che vengono proposti nei piccoli negozi del centro, e che ripropongono forme tradizionali insieme ad innovativi elementi scultorei.
Quello che caratterizza Lecce, oltre alla sua storia evidente e peculiare, è la pietra di cui è costruita e la luce che essa riflette. Luce intesa anche come vivacità intellettuale, trasparenza nelle operazioni, rispetto per i cittadini e per il turismo. È una città viva e dinamica che ha saputo conservare e valorizzare il suo patrimonio artistico senza relegarlo a valore di memoria, ma rendendolo vivo nel perpetuarne le tradizioni con un artigianato di spessore artistico e con iniziative culturali legate al territorio. Insomma, grazie Lecce, città di pietra e di luce.