Parigi
Parigi. La città romantica per eccellenza, la ville lumiere che ha ispirato gli animi degli artisti alla produzione di opere d’arte, opere letterarie, di architettura o di moda. Parigi, contenitore prezioso e gioiello essa stessa, è una grande città… grande oltre che per gli spazi soprattutto per l’arte e la cultura che vi si respira. Grande per la sua storia e la sua capacità di rinnovarsi ed essere sempre al passo con i tempi, pur conservando il suo fascino antico. Chi visita Parigi per la prima volta non può che rimanere incantato dalla particolare atmosfera piena delle varie suggestioni che riesce a suggerire.
Pur essendo infatti una moderna metropoli, Parigi conserva decisa l’impronta di una città storica, grazie alla attenzione con cui le amministrazioni locali ed anche i cittadini hanno sempre avuto per la tutela della loro città. Si passa così dal fascino caratteristico delle stradine del centro storico e dell’ile de St. Luis alla magnificenza dei grandiosi Boulevard, dallo stupore che ancora oggi esercita una puntatina all’ultimo piano della Tour alla allegria dei quartieri storici come Montmatre o Montparnasse.
Che dire poi delle realizzazioni più moderne che sono caratterizzate da architetture come il centro Pompidou di Renzo Piano o quelle che si trovano alla Defense. Che dire dello splendore dei parchi, delle piazze storiche, dei numerosi ricchissimi musei, della bellezza della Senna e della Cattedrale. Parigi è Parigi…
Non c’è che dire.. Capitale della Francia, con 105 Kmq. di superficie, occupa il cuore dell’Ile-de-France ed è al centro di una vasta area metropolitana alla confluenza della Senna e della Marna. È divisa in venti arrondissements, distretti amministrativi, che riflettono gli sviluppi urbanistici della città e i suoi successivi ampliamenti. Il confine della città è segnato da una grande arteria anulare, detta la périphérique, costruita nel 1973, che si snoda per circa 35 Km attorno al nucleo centrale.
A Parigi fanno capo tutte le principali attività del Paese; la città è il centro culturale è la sede di imprese, società commerciali e finanziarie e presenta anche un grande sviluppo del settore terziario: attività amministrative, impiegatizie e dei servizi. È anche una grande città industriale: industria automobilistica, aeronautica, elettrica, della moda e delle confezioni, della profumeria e della cinematografia.
Le grandi industrie sono generalmente poste ad anello intorno alla città mentre le piccole artigianali trovano spazio anche al centro. Parigi è poi anche e soprattutto una città turistica che richiama visitatori da ogni parte del mondo.
La città supera di gran lunga le altre città francesi per importanza e popolazione, e l’immenso agglomerato urbano che conta circa 11.330.000 abitanti comprende i sobborghi e i comuni vicini. Tra questi: Argenteuil, Asnieres-sur-Seine, Cliché, Colombes, Courbevoie, Levallois- Perret, Montreuil, Neuilly-sur- Seine, St- Denis, Versailles ecc….
La grande rete metropolitana oggi si estende per circa 235 Km. e le vie d’accesso alla città sono autostrade e strade nazionali. Presenta sei stazioni ferroviarie che permettono la comunicazione con diverse zone del territorio francese e con tutta Europa. Una linea ferroviaria invece collega tutti i sobborghi della città. Famosissimo inoltre l’aeroporto Roissy Charles de Gaulle che su trova a 35 Km dal centro.
La Storia e la genesi del centro storico
L’antica Lutethia subì la conquista da parte dei Romani nel 52 a. C. e nel I sec. cominciò a estendersi sulla terraferma. Già da quando nel 497 Clodoveo ne fece la capitale dei merovingi, la città cominciò ad esercitare la funzione di centro politico della Francia. Sotto i Capetingi, vi si costituirono le corporazioni e i primi famosi centri culturali, (tra cui la scuola di Notre-Dame). Con l’unificazione della Francia nel X sec., la città si sviluppo’ urbanisticamente. Nuclei urbani si aggiunsero ai primi con la fondazione ai lati del fiume dei monasteri benedettini di St.-Germain-l’Auxerrois, St.-Germain-des-Prés, Sainte-Geneviève e St.-Denis. La città conobbe, nella seconda metà del XIV sec., a causa delle rivolte delle varie corporazioni mercantili -la più importante scoppiata nel 1382 domata da Carlo VI- si tolsero a Parigi le libertà comunali.
Tra il XV e il XVI sec. la città fu devastata dalle lotte tra Armagnacchi e Borgognoni, subendo anche la dominazione inglese, e da quelle fra cattolici e ugonotti, culminate poi nella strage di S. Bartolomeo del 24 agosto 1572. Parigi ritrovò la pace sotto il regno di Luigi XIII, il cui ministro, Richelieu, ne fece la più importante città d’Europa, istituendo, tra l’altro, l’Accademia di Francia nel 1635. A partire dal 1648, si accesero i tumulti della Fronda, che indussero Luigi XIV, il Re Sole, a trasferire nel 1661 l’amministrazione centrale del regno a Versailles (oltre che la propria residenza).
Con Luigi XIV, Parigi conosce un periodo di espansione urbana, di cui Colbert è uno dei principali artefici. Nel 1778 a causa di un periodo di cattivi raccolti, si alza il prezzo del pane con la conseguenza di esasperare il malcontento della popolazione. Parigi diviene così il centro della Rivoluzione che scoppia il 14 luglio 1789. Si forma la Guardia Nazionale e sotto la guida del marchese liberale La Favette, il popolo parigino assalta la Bastiglia, fortezza-prigione simbolo della oppressione dei monarchi. Il 26 Agosto Parigi vedrà l’assemblea nazionale approvare la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Maria Antonietta ed il consorte verranno condotti prigionieri nel palazzo delle Tuileries.
Nel 1792 è proclamata la I Repubblica del Popolo francese. Inizia il periodo del “terrore” con Robespierre, Saint-Just e Danton, sono i promotori della rivolta. Nel 1793 il Re viene ghigliottinato presso la odierna Place della Concorde. Stessa sorte subirà Maria Antonietta e molti altri nobili. A ciò farà seguito la politica accentratrice di Napoleone I. Capitale del Secondo Impero con Napoleone III, la città subirà nella II metà dell’ottocento, una radicale trasformazione urbanistica a opera di Haussmann.
La trasformazione haussmanniana di Parigi
Parigi come altre grandi città, soffrì nella II metà dell’ottocento a causa di vari fattori di squilibrio dati dall’improvviso incremento demografico, dall’estendersi del modo di produzione industriale, e dalla la questione delle abitazioni dovuta al richiamo sociale esercitato su fasce sempre più larghe di popolazione. Haussmann, che predispose il piano di ristrutturazione di Parigi quando divenne prefetto del dipartimento della Senna, fu visto dalla critica storica come il gran dèmolisseur, poiché il suo piano rispondeva alla logica militare in cui boulevards e nuovi standard per l’edificazione dovevano impedire la realizzazione di barricate e i piazzali posti al termine dei boulevards consentire la facile manovrabilità delle armi da fuoco; Certamente un intervento come quello di Haussmann oggi non potrebbe mai avere seguito… Il piano prevedeva alcuni interventi che oggi considereremmo inammissibili come l’eliminazione delle strade della città medievale perché considerate strette e antigieniche.
Ciò comportò la creazione dei famosi boulevards parigini, posti a collegare i punti più importanti della città integrati ad un sistema di parchi pubblici e di riorganizzazione della rete dei servizi urbani, che oggi caratterizza la Parigi che conosciamo. C’è da dire che il piano haussmanniano non fu del tutto indifferente alla struttura urbana preesistente, anzi, il nucleo storico venne potenziato e inteso come centro politico, commerciale e sociale del nuovo assetto urbano. I monumenti del passato, furono eletti a punti focali delle fughe prospettiche in un paesaggio metropolitano radicalmente rinnovato. La rete delle strade e degli impianti assunse ora una assoluta preminenza e subentrò la moderna idea di metropoli alla precedente logica degli embellissements, protesa verso interventi episodici di riqualificazione dei tessuti urbani e sull’equilibrata diffusione delle pubbliche istituzioni. Le forme progettate da Haussmann nei tracciati viari a “stella” o a “croce” furono ispirate alla Roma di Sisto V, alla Versailles di Le Nòtre e ad una sorta di continuità con gli interventi di modificazione già in atto, come il prolungamento dell’asse di Rue de Rivoli programmato fin dai primi anni delXIX secolo e la rete di collegamento con le stazioni ferroviarie, le nuove “porte di Parigi”, opera di Rambuteau.
Alla mutata destinazione sociale degli alloggi corrisponde una nuova definizione tipologica dell’isolato, si affermano così primi modelli di maison à loyèr (piano nobile destinato ai proprietari e piani superiori per l’affitto) e gli immeuble de rapport, che prevedono una parte basamentale, costituito da piano terra e mezzanino, destinata a negozi o ad altre attività terziarie, l’elevazione (da otto a sei piani) destinata ad appartamenti d’affitto, coronata da un tetto a mansarda con alloggi generalmente destinati alla servitù. Sinonimo di diversificazione delle categorie sociali sarà il dimensionamento delle corti e degli alloggi, l’ubicazione e i materiali impiegati.
Dal 1980 al 1990 una serie imponenti di interventi di carattere urbanistico-architettonico hanno rinnovato in senso moderno l’immagine della città conl’incremento di investimenti nel settore avviati da Mitterand. Tra le varie opere si distinguono la costruzione della Piramide di vetro all’interno del cortile del Louvre, la Fondation Cartier, l’institut du Monde Arabe, l’Opéera de Paris Bastille, la Grande Arche e il Grand Axis, linea che collega l’Arc de Triomphe e gli Champs-Elisées.
MUSEI DI PARIGI
Parigi ospita più di 90 musei i più importanti dei quali sono: il Louvre, Museo dell’Uomo, Museo del Panthéon, Cernuschi e Guimet, d’Arte moderna, di Storia naturale e il Museo de la Gare d’Orsay, che dal 1986 ospita gli impressionisti.