Carsten Nicolai
Utilizza l’elettronica insieme all’interesse per le scienze e la natura e collabora con scienziati che studiano i processi di formazione dei cristalli di neve di cui l’artista subisce il fascino della forma, e con matematici con cui affronta il tema controllo dell’errore nella pratica artistica. Produce installazioni interattive impiegando i più svariati materiali che vanno dal vetro, alluminio, polistirolo, perspex, alle lampadine, nastri magnetici, lettori cd, microfoni, amplificatori, cavi elettrici, video, e ad i liquidi. Con gli pseudonimi di Noto e Alva Noto si dedica alla musica minimale elettronica. In Italia ha partecipato a varie esposizioni tra cui la Biennale di Venezia del 2001 e, alla Festa Elettronica del Romaeuropa Festival 2004. L’orientamento estetico è spesso minimalista, considera l’arte un’esperienza sensoriale. Traduce il suono in forme visibili: esemplificative ne sono le opere come “Chiffre” “Kerne” “Telefunken” “Hertz + Wave” “Bitware”, “Kristall” o “Visual Rhythm” (prodotte dal ’97 al 2003), in cui pareti, monitor o qualsiasi altra superficie diventano supporto dove proiettare, dipingere o disegnare frequenze sonore o luminose, onde elettromagnetiche. La Schirn Kunstahalle di Francoforte ha recentemente presentato con la mostra anti reflex la raccolta completa della produzione di Nicolai articolato sul tema degli opposti messi a confronto. Gioca con l’ottica e la matematica, spazia a concetti che vanno dalla fisica alla filosofia.