Atene

Ad Atene si sente la Grecia, con tutti i suoi miti, con tutti i suoi dei. E non è solamente l’Acropoli, che domina la città, a farcene percepire l’essenza attraverso l’immagine dei suoi templi… ma è l’aria stessa che vi si respira, la sua gente aperta e comunicativa, il colore del suo cielo stellato di sera che ci ricorda le disquisizioni degli antichi filosofi. Compendio di storia e cultura, Atene è il luogo d’origine, oltre che della cultura architettonica e della speculazione filosofica, di quella parte della nostra cultura che si trova in perfetto equilibrio tra oriente e occidente.

Atene, il cui nucleo si affaccia per 20km sul mare Egeo e si allunga verso l’interno per circa 30 chilometri, è una grande capitale diventata un importante polo di attrazione per l’area balcanica e il vicino Oriente. Negli anni ’50 e ’60 la città conosce un boom edilizio: un proliferare di edifici ed enormi insegne pubblicitarie in un disordine comune a quello di molte città europee. La moderna Atene ha saputo riscattarsi con una sempre maggiore cura per la sua immagine e nuove attività culturali che la mettono in relazione con le maggiori capitali europee. Basti dire che Atene ora ha una delle metropolitane più belle ed efficienti d’Europa. Anche se i lavori sono andati a rilento per anni a causa di tutti i reperti archeologici che sono stati rinvenuti, ciò ha fatto sì che molte stazioni della metro sono diventate come dei veri e propri musei visitabili gratuitamente perché ogni stazione presenta la possibilità di osservare ciò che è stato ritrovato. Inoltre molte altre stazioni sono divenute occasione per l’esposizione di diverse opere di artisti contemporanei.
 

LA STORIA

Narra una leggenda che la città nacque per volontà di Teseo che riunì piccoli centri attici in un’unica città. Già dal II millennio a.C. la parte alta della città –Acropoli– era abitata e fortificata. Il periodo di massimo splendore risale al V secolo a.C. quando nella parte meridionale della città furono realizzati gli edifici dell’Agorà e dell’Acropoli, tra cui il Partenone. Fondata dagli Achei, ma abitata da un popolo indoeuropeo –Ioni, Atene dopo una prima fase monarchica nell’età micenea fu governata dagli aristocratici che le diedero la prima costituzione. Essa prevedeva anticipando concetti incredibilmente avanzati, un’assemblea di aristocratici –ecclesia-, 9 arconti eletti dagli aristocratici ed un tribunale -l’areopago. Il vero atto di nascita della città si deve far risalire al 594 a.C. agli ordinamenti democratici di Solone, che riformò la vita politica di Atene accrescendo il tradizionale scontro tra l’aristocrazia e il demos.
Per oltre tre secoli Atene mantenne l’egemonia su tutta la Grecia, sconfiggendo città, come Sparta e Tebe. Con la famosa battaglia di Salamina resistette anche all’invasione persiana del 480 a.C. quando nel 338 a.C l’esercito ateniese venne sconfitto da Filippo il Macedone la città iniziò una lenta decadenza. Le lotte con Sparta e l’avanzare dell’egemonia romana ridussero ben presto Atene e l’intera Grecia ad una provincia dell’Impero Romano. Nell’86 a.C. fu conquistata dai romani (Silla) ed annessa ai possedimenti dei romani. Dopo la scissione dell’Impero Romano nel 395 d.C. Atene visse all’ombra di Bisanzio per molti secoli. Il 1456 -data della caduta di Costantinopoli- segna il passaggio della città sotto la dominazione ottomana fino al 1830 Nel 1800 circa la città vide un nuovo sviluppo quando Ottone di Prussia ne fece la nuova capitale della Grecia.

LE OPERE DI CARATTERE ARCHITETTONICO ESEGUITE PER LE OLIMPIADI 2004:

L’immagine della città è fortemente connotata oggi dagli interventi architettonico-urbanistici operati nell’ambito delle Olimpadi del 2004Nuovo è l’aeroporto internazionale “Elefterios Venizelos” (a 27km dal centro). Un grande complesso altamente tecnologico e al tempo stesso lineare e semplice nella sua struttura. Nuova la metropolitana ed il suo moderno auditorium dall’acustica perfetta. Oltre L’Atene residenziale moderna è rappresentata in gran parte dall’area r di Kolonaki, situata nella parte nord del centro città, e quella che circonda Patriarchou Ioakeim e Irodotou, ricca di negozi e splendidi e locali di intrattenimento.

LO STADIO

ben 78.000 posti distribuiti su due doppi archi speculari- viene completato con una innovativa copertura ideata dal famoso architetto Santiago Calatrava e caratterizzata da un enorme intreccio tra tubi di acciaio. L’imponente copertura, considerata a tutti gli effetti la più bella e grande del mondo è una struttura che raggiunge complessivamente i 304 mt di lunghezza, i 206,7mt di larghezza, i 72mt di altezza. Nonostante ciò essa grazie alla progettazione di Calatrava appare un insieme armonico e leggero. Concettualmente simile a quella dello stadio olimpico, la spettacolare copertura del Velodromo -anch’essa di Calatrava-è composta quasi interamente da pannelli di alluminio isolati termicamente, la struttura è sorretta da due grandi tubi di acciaio a forma di arco alti fino a 46.3m. Tale struttura (larga 145m e lunga 106m) è rivestita internamente da pannelli di legno e nella sua parte centrale è separata da pannelli di policarbonato che fanno filtrare la luce solare, offrendo suggestivi effetti visivi. L’impianto, che occupa una superficie di 53.400mq ha una capacità di 5.511 posti a sedere. 

IL MUSEO DI ATENE

Lasciamo l’immagine contemporanea per un tuffo nell’antichità classica. Visitare il Museo Archeologico Nazionale di Atene è una esperienza profondamente formativa. E’ infatti uno dei Musei più importanti del mondo e ospita una delle più ampie raccolte di testimonianze della cultura e dell’arte greca, dal periodi cicladico, minoico e miceneo, a quello classico. Sculture, vasi ed oggetti di uso quotidiano, gioielli e anche giocattoli che ci lasciano sconvolti per la loro attualità. Spiccano gli ori micenei ritrovati dall’archeologo Heinrich Schliemann tra cui si trova la celeberrima maschera di Agamennone, divenuta il simbolo di questo prestigioso museo. Incantano, le statue dei Kouros e le statue in bronzo, tra cui si distingue il ragazzo a cavallo. Il contenitore è invece rappresentato da un tipico edificio neoclassico.

IL PARTENONE

Oltre che il simbolo della città, il Partenone dell’Acropoli di Atene è il simbolo dell’architettura greca e della sua antica civiltà. Il Tempio fu eretto nel 432 a.C. per volere di Pericle in onore della dea Atena Parthénos, dagli architetti Ictino e Callicrate. Lungo 70 m. e largo 30 è circondato da 46 colonne doriche -precisamente diciassette colonne sui lati lunghi e otto sui lati corti- presentava decorazioni scultoree progettate da Fidia. La crisoelefantina (oro ed avorio) statua di Athena Parthénos, di cui si ha testimonianza, purtroppo è andata perduta. Sui due frontoni le decorazioni illustrano la nascita della Dea Atena e la lotta tra questa e il Dio Poseidone. Il celebre Fregio che ornava la parte superiore del muro esterno rappresenta la processione delle Grandi Panatenee.
Il Partenone fu trasformato in chiesa cristiana prima e dopo la conquista ottomana della Grecia fu utilizzato come moschea. Successivamente venne addirittura utilizzato come deposito di armi e munizioni. Durante l’assedio veneziano alla città di Atene, nel 1687, il tempio venne danneggiato da un colpo di mortaio sparato da una nave. Si procedette poi alla ricollocazione delle parti crollate e alla parziale ricostituzione del tempio. Lord Elgin all’inizio del XIX fece trasferire a Londra le sculture del Frontone e tuttora l’intera collezione (acquistata dal governo inglese nel 1816) è conservata al British Museum di Londra, (Vedi Marmi di Elgin). Nell’Acropoli troviamo anche l’Eretteo, l’Olimpieion, il Portico di Eumene, il Kerameikos, il Teseion, l’Arco di Adriano, il Teatro di Dionisio, lo Stoà di Attalo.
 

IL MUSEO DELL’ACROPOLI

Per l’autunno del 2007 è prevista l’apertura del nuovo Museo dell’Acropoli, progettato da Bernard Tschumi che ha proposto, in aderenza al nuovo volto di Atene, un edificio il cui involucro è a specchio.
Oltre ad assecondare le attuali tendenze architettoniche che mirano a risolvere nel senso della trasparenza le contraddizioni tra la materia e l’esigenza di immaterialità qui, lo specchio, assume un valore altamente simbolico; la “storia” è infatti intesa come riflesso dell’immagine dell’attuale società. Noi ci rispecchiamo nella storia che a sua volta ci restituisce l’immagine di ciò che oggi siamo. Il contenitore allora si eleva a simbolo di un contenuto che, appartiene alla storia e che non vuole rimandare ad una reale soluzione di continuità tra noi e la storia.
Un contenuto dunque, che profondamente riflette la nostra immagine contemporanea e che offre all’uomo la possibilità di riconoscersi parte di un percorso evolutivo cui lui stesso appartiene.
Riflettendo il cielo e le sinuosità della terra circostante il Museo tende a riconnettere il materiale all’immateriale, dando la possibilità di pensare a ciò che è terreno, ma che può diventare oggetto di un insegnamento non circoscritto all’interno di precisi limiti temporali.
Il valore storico infatti non consiste solamente nel valore materiale del “pezzo archeologico” ma si sublima nel racconto dal valore eterno: la storia appunto che, non appartiene solamente ad una civiltà, ad un popolo o all’espressione peculiare di una cultura creatasi all’interno di una determinata area geografica, ma appartiene a tutti e come tale reclama il suo diritto di rispecchiare il mondo nella sua globalità.

maschera di Agamennone
Partenone
partenone-particolare
veduta dll'alto di Atene
mare