Paul Klee
(Münchenbuchsee, 18 dicembre 1879 – Muralto, 29 giugno 1940)
L’artista, nato in una piccola località vicina a Berna nel 1979, e che considerava Kandinskij il suo maestro, non abbandonò mai del tutto l’elemento figurativo nelle sue composizioni. Alla pittura evocativa di Kandinskij preferì non considerare l’arte come qualcosa di avulso dalla realtà. Amava pertanto affermare: “Io sono astratto con qualche ricordo”. Essendo l’uomo immerso nella realtà quello che percepisce è sempre e comunque una reazione di tipo emotivo a ciò che lo circonda. Nel 1929 dopo un viaggio in Egitto, realizza l’opera dal titolo “Strada principale e strade secondarie”. Osservando il quadro non è difficile riconoscere le geometrie dei campi coltivati visti come in una ripresa eseguita dall’alto. Praticamente per Klee l’uomo non poteva veramente immaginare qualcosa che non esistesse già nel suo mondo naturale.
Fu professore alla Bauhaus, scuola fondata da Gropius che l’artista lascerà nel 1931. L’insegnamento infatti era per lui di fondamentale importanza, poiché se l’immagine ha la capacità di comunicare il proprio mondo interiore, educare all’immagine equivaleva a formare la personalità dell’individuo rendendolo capace di esprimersi. L’arte, era tuttavia vista da Klee come una elaborazione autonoma della mente umana in virtù delle infinite possibilità di combinazioni potenziali in essa latenti. Pertanto l’insegnamento era solo uno svelare le possibilità.
Klee ha indagato anche per questo il concetto di forma scrivendo Teoria della forma e della figurazione. Affermerà che mentre la forma è quiete e stasi, la formazione è movimento.
Basta del resto osservare un dipinto di Klee per sentire, dal reciproco dinamismo di forme e colori, l’invisibile eco di una musica.
Infatti, dalla iniziale formazione come musicista Klee assunse come parte inalienabile della sua arte proprio il ritmo. Il ritmo nasce con l’uomo essendo dentro di lui da sempre, recuperarlo significava quindi essere capace di regredire allo stadio del bambino….Per Klee, che affermava che “I bambini, i pazzi, i popoli primitivi hanno ancora – o hanno riscoperto – il potere di vedere. Sia ciò che vedono sia le forme che ne derivano sono per me riconferme di grande importanza … “, l’artista doveva trovare la fonte d’ispirazione nel bambino che abitava in lui, per giungere all’elemento più spontaneo della sua creatività,
La creatività oltre che nel ritmo, si fondava sul colore e Klee era come posseduto dal colore, giunse infatti alla pittura dopo un intenso studio sui colori e sugli effetti da essi prodotti.
Klee insegnò all’Accademia di Dusseldorf fino al 1933 perché, dopo la drammatica salita al potere dei nazisti si rifugiò a Berna, vicino a dove era nato 54 anni prima e dove per vivere si dedicò all’attività di strumentista. Anche le sue opere erano state incluse nella famosa mostra denominata arte degenerata.
Colpito da una brutta malattia degenerativa, la sclerodermia, cessò di vivere nel 1940 a Muralto. Proprio a Berna è stato realizzato un museo a lui interamente dedicato….il Zentrum Paul Klee, progettato da Renzo Piano e inaugurato nel 2005.