Oskar Kokoschka
(Pochlarn 1886 – Montreux 1980)
La sposa del vento
Artista austriaco formatosi nell’ambiente secessionista con le opere di Klimt, aderì al gruppo Blaue Reiter nel 1914 e realizzò opere dal forte carattere espressionista per l’utilizzo del colore,per la tecnica pittorica e la spiccata tendenza alla deformazione dei soggetti.
Partecipò alla prima guerra mondiale e, una volta congedato per una presunta instabilità mentale, si dedicò all’insegnamento all’accademia di Dresda.
Dopo l’occupazione da parte delle forze naziste del suo Paese, ripiegò a Praga e poi a Londra. Anche le sue opere (come del resto molte altre appartenenti alle avanguardie artistiche) furono esposte alla mostra dal titolo Arte degenerata.
Nel 1953 si stabilì in Svizzera, a Villeneuve. Una delle sue opere più note è quella custodita al Kuntsmuseum di Basiela dal titolo “La sposa del vento”.
Questo dipinto è uno dei più sconvolgenti di tutto il periodo espressionista. La materia molle e nodosa di cui sono fatte le viscere di un uomo e le forme naturali esibite nel quadro sembrano avere la stessa consistenza. Il dramma che si sta consumando tra quelle che potrebbero sembrare lenzuola disfatte dopo un attto d’amore, è un dramma acceso ancora in movimento ed è coinvolgente l’intera umanità. Siamo a Vienna nel 1914, a ridosso della prima guerra mondiale, e già gli artisti sentono le distruzioni della guerra come dei veggenti, immaginano corpi squarciati e intimità violate, eppure in questo dipinto c’è qualcosa che impedisce ai corpi dei due amanti precipitare nell’abisso.
Lei dorme fiduciosa sul petto del suo uomo. Lui, Oskar, seppure a fatica sembra sostenere questo volto sereno con il suo pensiero vigile, e più il volto di lei ci appare sereno più il suo ci appare tormentato; ci soffermiamo allora a guardare le mani nodose, che si intrecciano e formano quasi un grumo. È come se il suo ventre mostrasse le budella, e come se tutto il dipinto fosse l’esibizione ingigantita di quelle budella contorte. Quelle mani contratte, evocano così tutta la composizione del dipinto e diventano il centro del dipinto, in un movimento progressivo che va dall’esterno verso l’interno e in un crescere di tensione che è dimostrato dal senso di compressione che noi stessi avvertiamo osservando.
Si ritiene che questo dipinto sia nato da un rapporto tormentato, quello dell’artista con Alma Mahler (moglie del noto compositore boemo Gustav Mahler), che di lì a poco finirà, ma di certo è nato anche da un sentimento di disagio che l’artista provava in quel momento a causa delle situazioni di carattere socio-politico che si stavano progressivamente generando nel suo paese.. Pare che l’artista abbia poi venduto il dipinto per comprare l’uniforme per andare in guerra. Quel dipinto allora potrebbe leggersi in un ottica diversa, la necessità di mantenersi vigile, come il protagonista dell’opera, per non cadere giù, inghiottiti da un gorgo insostenibile.