Praga
Praga, si trova nella Repubblica Ceca, la cui Costituzione, approvata dal Consiglio nazionale ceco nel dicembre 1992, è entrata in vigore il 1° Gennaio 1993 con la fine della federazione ceca e slovacca. E’ nel 1999 che la Repubblica Ceca fa il suo ingresso ufficiale nella NATO. Nel 2003 con un referendum, la popolazione approva l’entrata nella UE, che avviene nel maggio 2004.
La prima impressione che si ha visitando il centro storico di Praga se capita in una giornata di sole, è quella di essere inondati dalle forme e dai colori. Praga è infatti, contrariamente all’immagine piena di mistero che generalmente se ne fornisce, una città molto vivace, sia sotto il punto di vista artistico, che sociale. Non è insolito sentire musica per le strade, vedere bancarelle piene di souvenirs e oggetti caratteristici e piccoli spettacoli di artisti di strada improvvisati sul Ponte Carlo.
Il suo fascino particolare è dovuto anche alle diverse influenze culturali ricevute nel corso dei secoli: tedesche, polacche, austriache e ungheresi, ed anche italiane se consideriamo l’aspetto architettonico del suo barocco. Il centro storico, molto ben conservato, figura dal 1992 sull’elenco dei beni culturali e naturali appartenenti all’eredità mondiale dell’UNESCO. La sua bellezza è stata notata già in passato da molti illustri personaggi come Mozart, Beethoven, Cajkovskij, Dostojevskij, Rodin, Kokoschka ecc.., ed ha ispirato fra l’altro anche l’opera di Franz Kafka. Essendo diventata una importante meta turistica, presenta oggi molti caratteristici locali in cui ascoltare dell’ottima musica e gustare piatti tipici.
La primavera e l’autunno sono generalmente considerati i periodi migliori per visitare Praga, anche se i mesi estivi sono quelli maggiormente “colorati” per la presenza del sole che illumina gli edifici e per i numerosissimi turisti, che affollano le strade della città. Tra le principali festività praghesi si distingue il 30 aprile il rogo delle streghe, una festa nata per esorcizzare le forze del male (Praga è una delle capitali riconosciute della magia e dell’alchimia) ed in Maggio e Giugno si tiene un festival internazionale di musica. A Settembre si dedica a Mozart un festival musicale a tema.
Molti sono stati gli appellativi dati a questa città fra i quali: città “dalle cento torri”, “corona del mondo” o “sogno di pietra”. Tutta la città è ricca infatti di testimonianze della sua storia, e comprende parecchi stili architettonici che vanno dal romanico (basilica di S. Giorgio – Castello di Praga) al gotico (Ponte Carlo con le Torri del Ponte; Cattedrale S. Vito; Cattedrale di Tyn), e dallo stile rinascimentale (Belvedere della regina Anna) allo stile barocco (chiesa di S. Nicola p.zza Malostranské). Sono presenti anche lo stile rococò (palazzo Goltz-Kinsky p.zza Staromestské), il classicismo e lo stile impero (Teatro degli Stati p.zza Ovocny) oltre alle nuove tendenze dell’architettura contemporanea (come la torre di Ginger e Fred). Nel centro storico della città, situato sulle due rive del fiume Moldava, sono concentrate la maggior parte di monumenti storici, musei e gallerie d’arte.
Esso si estende per circa 860 ettari e ed è composto di 6 parti (nel passato città indipendenti che furono unificate nel ‘700): Staré Mesto (Città Vecchia), Josefov (ex Città Ebraica che oggi fa parte della Città Vecchia), Nové Mesto (Città Nuova), Mala Strana (Parte Piccola), Hradcany e Vysehrad. La città vecchia, Staré Mesto con le sue chiese gotiche, le case medievali e le architetture rinascimentali e barocche, rappresenta la memoria storica di Praga, ed è il luogo maggiormente visitato dai turisti. La Piazza della Città Vecchia, fondata nel XII sec., fu testimone di numerosi avvenimenti storici. Il Municipio della Città Vecchia (con il famosissimo Orologio costruito all’inizio del XV sec.), risale al 1338 come sede dell’autogoverno della Città Vecchia. La parte gotica e più antica del complesso risale, insieme alla torre alla cappella del balcone chiuso ed alle ricche decorazioni, alla seconda metà del XIV sec.
Una speciale attrattiva turistica è rappresentata dall’orologio astronomico, nel quale appaiono tramite un congegno tra le 9.00 e le 21.00 le figure dei 12 apostoli. Nella parte inferiore si trova un calendario con i segni dello zodiaco, opera del pittore Josef Manes (1865). La piazza presenta anche un monumento dedicato a Jan Hus, riformatore religioso boemo finito sul rogo nel 1415. Si affaccia infine sullo spazio della piazza anche la gotica chiesa di Tyn (Cattedrale della Madre di Dio davanti al Tyn), edificata dalla metà del XIV sec. fino all’inizio del XVI sec. Alla fine del XVII sec., l’interno della chiesa fu ricostruito nello stile barocco.
La città vecchia si unisce alla Mala Strana, cioè la parte piccola, attraverso il Ponte, chiamato dal 1870 Ponte Carlo, che incanta oltre che per la sua intrinseca bellezza anche per il contesto ambientale in cui è posto. Il Ponte è infatti sulla Moldava, fu fondato da Carlo IV nel 1357, ed è arricchito da bellissime statue e gruppi scultorei che risalgono prevalentemente al XVIII sec. Le opere più note sono quelle di M. B. Braun e di F. M. Brokoff. Una statua è dedicata a un amatissimo Santo boemo, Giovanni Nepomuceno patrono degli annegati e dei segreti.
Racconta una leggenda che il Santo, nel 1393 fu arrestato e torturato, poi legato, imbavagliato e gettato da un ponte nella Moldava per ordine del re Vaclav IV, perché non aveva voluto rivelargli l’oggetto delle confessioni della Regina. Più verosimile sembra che la ragione di questa morte fosse stata la disputa tra l’arcivescovo e il Re per la nomina dell’Abate di Kladbury, nella quale Giovanni Nepomuceno sostenne la parte sbagliata; egli fu torturato fino alla morte insieme ad altri due sacerdoti e il suo corpo venne gettato in gran segreto nel fiume.
Il ponte Carlo, fu costruito al posto del precedente Ponte Judita, abbattuto da un inondazione nel 1342, ed è il più antico della città. Lungo 515 metri e largo 10 metri, poggia su 16 maestosi piloni. La costruzione fu terminata da Petr Parlér nel 1402. Entrambe le estremità del ponte sono fortificate da torri, quelle di Mala Strana, e la Torre del Ponte della Città Vecchia che rappresenta la porta d’ingresso al Ponte Carlo sulla riva della Città Vecchia.
La Torre delle Polveri fu terminata prima del 1380 e presenta ricche decorazioni scultoree, come le insegne delle terre della corona boema nel periodo del regno di Carlo IV, raffigurazioni plastiche di San Vito, di Carlo IV e Vaclav IV, di San Adalberto e San Sigismondo. Divenne successivamente un deposito di polvere da sparo, da cui il nome “ torre delle polveri” che la distingue. Alla fine del XIX sec. fu ristrutturata da J. Mocker. Le Torri del Ponte del Quartiere Piccolo sono composte da una torre minore, romanica, che risale al XII sec., resto del Ponte Judita, e da una torre più alta fondata nel 1464, la cui architettura in stile tardo gotico si ricollega alla Torre del Ponte della Città Vecchia.
Nel quartiere Mala Strana, che conserva intatta l’atmosfera prevalentemente settecentesca grazie a palazzi, chiese, strade, piazze e giardini ben conservati si trova la scenografica piazza barocca Malostranské námesti, con l’imponente chiesa di San Nicola. Essa rappresenta l’esaltazione del barocco boemo, con la cupola dominante con il campanile e la splendida decorazione interna (J. L. Kracker, K. Skréta). La costruzione della chiesa fu iniziata nel 1704 e nel 1710 fu ultimata la facciata, nel 1711 fu consacrata la navata con la corona delle cappelle. Architetto di questa parte fu K. Dienzenhofer. Negli anni tra il 1737 e il 1752 fu costruito il presbiterio con la cupola e la torre su progetto di K.I. Dienzenhofer, ed infine A. Lurago portò a termine la costruzione negli anni tra il 1751 e il 1756.
Chi visita Praga non può certamente non vedere Josefov, il quartiere ebraico di Praga, che rappresenta nel suo complesso l’insieme di monumenti storici ebraici meglio conservati d’Europa. Fondato nel XIII sec. presenta monumenti i storici più importanti che ricordano i secoli della storia degli Ebrei praghesi. Qui si trova il bellissimo cimitero ebraico fondato nella prima meta del XV sec., che servì da sepolcreto fino al 1787. Tra le numerosissime steli gotiche, rinascimentali e barocche spicca, al centro, quella di Rabbi Löw, il rabbino morto nel 1609 che fu inventore, secondo la leggenda, dell’inquietante Golem.
Una visita merita anche la Chiesa della Vergine Maria Vittoriosa in stile primo barocco costruita nel 1611 e ricostruita negli anni 1634 – 1669 dall’ordine dei carmelitani. La chiesa è nota per la piccola statua miracolosa, del Bambino Gesù di Praga, portata dalla Spagna a Praga alla fine del XVI sec., donata da Polyxena di Lobkowitz all’Ordine dei Carmelitani. La devozione per questo bambinello è tale da superare i confini della repubblica ceca ed i suoi eventi miracolosi sono noti in tutta Europa.
Infine per concludere Prazsky hrad, il Castello di Praga, che domina la città dall’alto ed è un complesso monumentale di palazzi e di edifici sacri e di uffici, di fortificazioni e di case civili costruito in vari stili architettonici. Si estende sull’area di 45 ettari circostante a tre cortili. Dal 1918 è residenza del Presidente della Repubblica. Una città nella città, che ispirò Kafka per il romanzo omonimo e che non manca di stupire i turisti per la bellezza dei monumenti compresi e per il panorama che da qui si gode sui tetti di Praga. Fondato alla fine del IX secolo e rimaneggiato nei secoli successivi, comprende al suo interno torri e strutture difensive, chiese e palazzi negli stili architettonici che vanno dal romanico al rococò. Il Vecchio Palazzo reale fino al 500 fu la sede dei principi e dei re boemi, sorse sui resti del palazzo romanico di Sobeslav. Altre ricostruzioni nello stile gotico e rinascimentale furono iniziate dai re boemi Premysl Otakar II, Carlo IV, Vaclav IV e Vladislav di Jagellone.
La Basilica di San Giorgio è la più antica costruzione sacra del Castello di Praga e la meglio conservata architettura romanica in Boemia. Fondata intorno al 920 dal principe Vratislav I, ricostruita nel XII secolo. La facciata barocca e del 600.
La gotica Cattedrale di san Vito, posta sulla collina che domina la Stare Mesto e la Nove Mesto, è inglobata nella struttura del Castello di Hradcany, quasi a volere indicare l’unione tra potere temporale e potere spirituale. Nel castello ebbero sede principi re e imperatori, ed i protagonisti dei rivolgimenti del Novecento, dal comunista Gottwald al democratico Havel. Si dice che nel cortile del Castello di Hradcany, da dove si ammira la facciata della Cattdrale, vi fosse un altare dedicato a Svantovit, dio pagano della fertilità, che nella versione cristiana si trasformò in san Vito. Nel 1344 Carlo IV, Imperatore di Boemia, entrato in possesso delle reliquie del Santo diede il via alla costruzione della Cattedrale, affidandone il progetto all’architetto francese Matthias D’Arras, che morì a lavori appena iniziati. L’incarico passò dunque al tedesco Petr Parlér. Dopo un periodo di stasi costruttiva alla metà del XIX secolo, i lavori della cattedrale ripresero, e nel 1929 si ebbe infine il completamento della chiesa. È la facciata occidentale, che rivela la sua datazione recente mentre la sezione orientale e la porta sul lato meridionale sono opera di Parler. Il campanile più alto è un risultato composto da una torre gotica che sostiene un parapetto rinascimentale, che a sua volta è la base di una guglia barocca.
Dentro, colpisce soprattutto l’altezza della navata, ma il gioiello della Cattedrale di San Vito è la Cappella di San Venceslao, principe della dinastia dei Premyslidi ucciso, nel 939, dal fratello pagano Boleslav il crudele e Santo protettore della Boemia. Questa cappella, concepita come uno scrigno, ha nelle sue pareti dorate più di milletrecento pietre dure di Boemia incastonate, che fanno da corona ad affreschi del XIV secolo narranti la Passione. La tragedia di Venceslao, è rappresentata in oro e azzurro. La Cappella dell’Incoronazione, vietata al pubblico dal 1867, conserva i gioielli della Corona boema, come la corona d’oro di san Venceslao, che comprende preziosissimi zaffiri.