Parc de la Villette
Il parco della Villette progettato alla periferia di Parigi da Bernard Tschumi e realizzato nel 1991, in origine era un’area occupata da un mercato del bestiame. Rappresenta una delle grandi sfide urbanistiche degli anni ’80 ed è oggi una interessante attrattiva per i visitatori sia dal punto di vista culturale e scientifico che architettonico. Il Parco, che si estende per ben 35 ettari, presenta al suo interno la cité des sciences et des industies inaugurata nel marzo del 1986, che rappresenta il simbolo di quel rinnovamento che è stato avviato nella parte orientale di Parigi.
Si tratta di un complesso architettonico costruito in granito, acciaio e vetro di forma parallelepipeda ed è sormontato da due cupole di ben 17 mt di diametro. Attraverso queste cupole filtra la luce. La grande hall di ingresso introduce ad alcune attrazioni di tipo tecnico-scientifico come “ Explora” che è lo spazio espositivo dedicato alla scienza e alla tecnologia, il planetario o la biblioteca multimediale.
Famosissima la sala di proiezione emisferica, chiamata “Géode”, che vi è stata installata nel 1979 dove è letteralmente possibile sentirsi immersi nell’atmosfera del film che vi si proietta, poiché si è come avvolti dalla proiezione. Ciò che viene proiettato è di solito sempre orientato al massimo coinvolgimento del pubblico. Ha la forma di una sfera ed un diametro di 36 mt. È ricoperta da triangoli di acciaio talmente lucido da sembrare degli specchi che riflettono il cielo e lo specchio d’acqua sottostante.
All’interno del parco si trova anche la cité de la Musique, di C. Portzamparc, che vinse per questo progetto il premio Pritzker. Oggi si tende a classificare la progettazione del Parc de la Villette come un intervento poco felice sotto il punto di vista urbanistico e poiché e i principi che hanno condotto alla sua progettazione sono oggi superati dalle successive concezioni.