Arnold Newman
Nato a New York nel 1918, Newman cominciò a fotografare giovanissimo mettendo insieme le due maggiori tradizioni della fotografia americana: il ritratto di studio e la foto documentaria. Egli fu di fatto un pioniere nello sviluppo del ritratto “ambientato” che tendeva a collocare, per intenderci, l’artista nel suo studio, lo scienziato nel suo laboratorio o il politico nel suo ufficio. Viene considerato il più grande ritrattista della seconda metà del ‘900, grazie soprattutto alle foto da lui realizzate di vari importanti esponenti dell’arte, della letteratura, della musica, e della politica. Ricordiamo fra le tante: Marilyn Monroe, Pablo Picasso, Marc Chagall, David Hockney, Georgia O’ Keeffe, Salvador Dalì e Andy Warhol, e tutti i presidenti americani a partire da Harry S. Truman.
Uno dei suoi ritratti più riusciti è quello di Igor Stravinsky che è seduto nell’angolo sinistro inferiore della fotografia, e occupa uno spazio marginale rispetto al coperchio di un pianoforte a coda. Si trovava a New York nel 1946. In questa composizione, Newman ha collocato il compositore praticamente come un dettaglio di un grande spazio, dando all’immagine un’incredibile forza evocativa. Negli anni Quaranta apre lo studio a New York. Scoperto dallo storico della fotografia Beaumont Newhall e dal fotografo, proprietario di una galleria ed editore, Alfred Stieglitz, da quel momento avrà un grandissimo successo. Il Museum of Modern Art di New York acquistò la prima delle sue fotografie che ottenne importanti riconoscimenti. Ha lavorato per la rivista LIFE. Autore di reportage di qualità nei quali i suoi ritratti in esterni riuscivano a catturare non solo la personalità dei modelli ma lo spazio da essi abitato, Newman diventò una delle figure più autorevoli del mondo della fotografia.