L’indagine scientifica
Oggi si ricorre sempre più spesso alle indagini scientifiche per scoprire la verità. Questo metodo è esteso anche ai capolavori della storia dell’arte, che come i casi insoluti, che hanno destato maggiore curiosità, vengono affidati alla scientifica, e affrontati con diversi approcci ora disponibili. È toccato a Giorgione con la sua Tempesta, alle Demoiselles del MoMa e anche alla Gioconda. Si riporta un articolo apparso sul web che riporta una ipotesi affascinante che davvero potrebbe dare luogo a nuove appassionanti letture del capolavoro leonardesco.
I ricercatori del CNRC, il Centro Nazionale di Ricerche Canadese, ha sottoposto ad un approfondito studio ai raggi ultrarossi e ad una radiografia tridimensionale la celeberrima “Gioconda”, capolavoro di Leonardo da Vinci che chiunque può ammirare al museo del Louvre a Parigi. La protagonista del dipinto, Monna Lisa, che è stata identificata come Lisa Gherardini, moglie del mercante fiorentino Francesco del Giocondo, secondo le ipotesi dei ricercatori al momento del ritratto sarebbe stata una puerpera. L’analisi speciale ha infatti mostrato un dettaglio che la vernice aveva finora nascosto: sopra l’abito, Monna Lisa indossa un velo trasparente che, nel Cinquecento, era un ornamento tipico delle gestanti o delle madri che avevano partorito da poco: pare pertanto che Lisa avesse da poco partorito il secondo dei cinque figli che ebbe con il marito.
L’analisi tridimensionale ha inoltre rivelato anche lo schizzo inciso da Leonardo sul legno dietro il dipinto: l’artista pensava di ritrarre Monna Lisa con una cuffia, poi ha preferito lasciarle i capelli sciolti.